Intervista a Nòe: “La Sicilia è casa, sapori, sogni, lotta e desiderio”

Intervista a Nòe: “La Sicilia è casa, sapori, sogni, lotta e desiderio”

Disponibile in tutti i digital store da venerdì 26 maggio, “Troppo Caldo All’improvviso” (Freecom / ed. Bkm Production) è il disco d’esordio della cantautrice siciliana Nòe e ruota attorno alla lontananza dalla propria terra di origine e all’inevitabile nostalgia che ne deriva.

Prodotto da Fabio Gargiulo (La Rappresentante di Lista, Francesca Michielin, Motta, Arisa), l’album è stato anticipato dai singoli “Farei anche un figlio”, “Diamanti” “La paura” ed è un melting pot di classica ed elettronica. Al suo interno troviamo così la banda di paese e il folklore mediterraneo, ma anche la chitarra acustica, gli archi, i beat, la 808, i synth e le chitarre distorte.

“In questi otto brani ci sono parole mai dette, intime e nostalgiche, ma anche parole nuove, forti e adulte. È un album complesso, con legami che stringono le canzoni l’una all’altra, riassumendo un periodo di crescita e realizzazione personale. Sentirsi donna, comprendersi adulta e affrontare le proprie paure è stato un processo importante. È stato come sentire un vento improvviso, che spalanca gli occhi e lascia affiorare ricordi ed emozioni”.

Intervista a Nòe, “Troppo Caldo All’improvviso”

Ciao Nòe, bentrovata su Radio Una Voce Vicina InBlu. Come stai? Ciao!

Sto bene, grazie! E sono molto felice per l’uscita del mio primo album. Dopo tanti anni di lavoro, posso finalmente condividerlo.

Ci parli un po’ del titolo del tuo album d’esordio, “Troppo caldo all’improvviso”? 

È un caldo emotivo, quella sensazione che si prova quando ci si emoziona e si sente un vento caldo che arriva dritto al cuore. Questo disco gira intorno alle mie emozioni ed il titolo era perfetto per descrivere tutto quello che sento dentro.

Le otto tracce del disco parlano, seppur in modi diversi, della lontananza dalla propria terra. Che rapporto hai con la Sicilia e cosa rappresenta oggi per te? 

La Sicilia è casa, famiglia, sapori, colori, umori, sogni, lotta, desiderio… e potrei continuare ancora a lungo. Oggi rappresenta la mia nostalgia e la mia forza: forza di andare oltre l’orizzonte con la stessa curiosità che il mare mi ha regalato da piccola.

Le tue origini quanto e come influenzano la tua musica? Milano, invece, che ruolo ha avuto nella realizzazione di questo tuo primo album? 

Mi hanno influenzato molto! Avevo cominciato a scrivere anche qualcosa in siciliano, ma poi ho abbandonato. Adesso sento che c’è tanto, sia nella musica che nei testi: immagini e melodie mediterranee, che si intrecciano con la mia nuova vita. Per me è stato molto importante andare oltre e non rimanere ancorata ad un’isola che, nonostante i suoi antichi scambi, è destinata a rimanere isolata.

Ci racconti la genesi di “Troppo caldo all’improvviso”? 

L’album nasce con “Farei anche un figlio” al pianoforte, con la paura di non avere coraggio, non solo di fare un figlio, ma di tante altre cose. Così, ho deciso di lasciarmi trasportare dall’inconscio, senza pensarci troppo. “Troppo Caldo All’improvviso” nasce pensando a tutte le cose importanti che tenevo dentro. In particolare, i legami con le persone che amo sono stati la forza motrice nella scrittura. Le musiche, invece, sono state realizzate pensando proprio al live perché, venendo da tanti concerti in acustico, volevo dare importanza anche ai suoni, per poi puntare a suonare nei club.

In questo disco ci sei tu, ma c’è anche la tua famiglia. Cosa ti ha spinto ad aprire la porta di casa, permettendo a chi lo ascolterà di entrare all’interno di questo spazio così intimo e privato? 

Sono stata spinta dalla verità, dalla vita che mi appartiene. Non sono molto brava a confidarmi con le persone, ma con la musica ci riesco, perché mi sostiene e non ho paura. Non credo che si possa fare arte lasciando la propria vita fuori, non saprei farlo.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica? Cosa, invece, rappresenta oggi per te?  

Il primo ricordo che mi viene in mente è quando chiesi a mio fratello di spiegami come si suonava la tastiera. Lui mi rispose che ero troppo piccola e, allora, presi il suo libro e con un pennarello indelebile cominciai a scrivere sopra i tasti bianchi le relative note. Da lì, ho cominciato a suonare.

Nella realizzazione di questo album, quali artisti sono stati per te un faro, una fonte d’ispirazione? 

Durante la realizzazione dell’album ho cercato di allontanarmi il più possibile da qualsiasi artista che amo, per trovare la mia dimensione e la mia verità. Se dovessi dirti un nome, che per me è un faro grandissimo, ti direi Florence + The Machine.

Se “Troppo caldo all’improvviso” fosse una pietanza della tua terra, quale sarebbe? Perché?  

La pasta col tenerume. Si tratta di una minestrina calda di pomodoro e questa verdura, che si chiama tenerume. È un piatto perfetto per descrivere questo mio nuovo album, perché solitamente in estate si tende a mangiare cose fresche e, invece, questa minestrina è un piatto estivo, ma caldo. Descrive dunque perfettamente il mio sentimento. E poi è anche un piatto casereccio, semplice, che mangi a casa, a tavola con la tua famiglia, magari con la verdura raccolta nell’orto.

Nòe, grazie per essere stata qui con noi! Buona musica e in bocca al lupo per tutto!

Viva il lupo e grazie a voi!

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