di Cristina Scevola
FRANCOFONTE – Un’emozione intensa. Un momento carico di significato e di immensa devozione. Le reliquie di Santa Lucia resteranno, fino a domani sera, presso la chiesa Madre. Ed è proprio nella chiesa Madre, la ‘Matrice’, che si è svolta una santa Messa presieduta dal parroco don Luca Gallina e da padre Lentini ed animata dal coro “Santa Maria ad Nives”. Presenti, tra gli altri, la deputazione di Santa Lucia di Siracusa e il gruppo Devoti di Santa Lucia di Carlentini. È stata un’omelia intensa ed emozionante quella di Don Luca Gallina, durante la quale ha ricordato che: “Santa Lucia non fa mai mancare la sua presenza nella vita francofontese”. E poi ha rievocato il terremoto del 13 dicembre 1990: “tutti noi abbiamo riconosciuto la mano della Santa in quell’evento che ci ha segnato profondamente e che poteva avere dei risvolti ben peggiori.. Ricordare che Santa Lucia è intervenuta nella storia del nostro popolo deve servire da sprono”. Al termine della messa il presidente dei Devoti di Santa Lucia di Carlentini Sebastiano Catalano ha donato a Don Luca Gallina un gagliardetto per ricordare i vent’anni di attività dei Devoti di Santa Lucia di Carlentini. Subito dopo spazio a un momento di catechesi e di approfondimento sulla vita della martire siracusana a cura del dott. Antonio Trigilia. Ad aprire l’incontro è stato ancora Padre Gallina che ha tenuto ha sottolineare un aspetto rilevante di Santa Lucia: “muore una giovane che ha vissuto il Vangelo e la comunità riconosce la sua santità. La reliquia è la testimonianza di tutta la vita della comunità che realizza la propria vocazione alla santità”. Poi la parola è passata al dott. Trigilia che ha fatto un excursus sui martiri a partire dalle prime persecuzioni cristiane per poi arrivare a Santa Lucia. “Di Santa Lucia – dice – non c’è un atto del martirio. La sua morte avviene per decapitazione”. Inoltre, poi ha raccontato del pellegrinaggio di Santa Lucia a Catania da Sant’Agata per chiedere la grazia per la madre, gravemente malata e poi ha proseguito ancora sugli eventi principali della vita di Lucia, fino alla denuncia da parte del pretendente perché ‘cristiana’. “Lucia – afferma – viene condannata perché cristiana. La forza dello spirito santo le impedisce di spostarsi e di esser e portata in luoghi di malaffare. Alla fine viene portata dove si trova l’attuale basilica di Santa Lucia e lì viene decapitata”. Infine, ha spiegato, in modo dettagliato, il contenuto delle reliquie. “Si tratta – ha detto – dell’omero di Santa Lucia, donato alla città nel 1988. Si tratta della seconda reliquia più importante a Siracusa”: ha concluso. Al termine della santa Messa di stasera le reliquie della martire siracusana faranno tappa a Priolo.