Tassa di soggiorno, Rosano si dimette da presidente di Noi albergatori Siracusa ma il consiglio direttivo rigetta all’unanimità le dimissioni

Tassa di soggiorno, Rosano si dimette da presidente di Noi albergatori Siracusa ma il consiglio direttivo rigetta all’unanimità le dimissioni

SIRACUSA – Rosano si dimette da presidente di Noi albergatori Siracusa ma il consiglio direttivo, convocato d’urgenza, rigetta all’unanimità le dimissioni, che erano state così motivate:

“Mi dimetto per ragioni di ordine etico e morale. Mi dimetto per aver tradito la vostra fiducia. Per non avere adempiuto alla determinazione del consiglio direttivo di Noi albergatori, che mi aveva delegato di presentare ricorso al Consiglio di Stato, avverso la deliberazione del Consiglio comunale in merito alla deliberata applicazione dell’imposta di soggiorno a percentuale a partire dal 1° luglio 2024. Il ricorso era già in mano ai legali, pronto per essere notificato. E io ho desistito a farlo, fidandomi delle rassicurazioni delle massime cariche istituzionali comunali che, invitandomi a recedere, avevano espresso “unanime” proponimento di un immediato riesame per riportare la tassazione a tariffa fissa. Come a voi noto, sindaco e presidente del consiglio comunale hanno disatteso la parola data di mettere all’ordine del giorno, prima della scadenza dei termini per la presentazione del ricorso, la discussione in Aula per il riesame dell’imposta di soggiorno. Di ciò mi sento responsabile e per questo motivo rimetto a voi il mandato di presidente di Noi albergatori”.

Dopo un approfondito confronto, i consiglieri dell’associazione hanno osservato che l’amministrazione comunale, con il sindaco in testa, compie tre errori di grande rilevanza, che allontanano la città dai problemi che l’abbrancano da qualche tempo. «Il primo – spiega il consiglio direttivo di Noi albergatori Siracusa – è l’approccio tenuto nei confronti di Noi albergatori e di tutte le strutture ricettive, teso a riportare l’imposta di soggiorno a tariffa fissa, i cui corrispettivi incassati oltretutto servono soltanto a tamponare le falle del bilancio comunale. Secondo: sindaco e non solo hanno (volutamente?) fatto scadere i termini per la presentazione del “ricorso”, contravvenendo alle stesse affermazioni tese a convocare un consiglio comunale per trattare l’ordine del giorno sulla ridiscussione della maldestra e complicata tassazione in applicazione dal 1° luglio. Imposta, pagata in centesimi di euro, ricusata da turisti, tour operator e persino da componenti di maggioranza e minoranza. Terzo: l’attuale governo comunale, nel ganglio della sua unicità, continua a vessare turisti e cittadini con alte tassazioni comunali senza raffronto con le altre città italiane, posizionate in cima ai primi posti nella classifica per la qualità della vita. Mentre la nostra città, confinata in fondo alla graduatoria, riesce a elargire solo pessimi servizi a viaggiatori e cittadinanza. Con codesta spavalderia del potere nelle mani di pochi e con tale approccio conflittuale, nessuna costruttiva interlocuzione di Noi albergatori potrà essere (ri)avviata. E senza la collaborazione dei portatori dell’offerta e del richiamo della domanda turistica, Siracusa sarà fortemente penalizzata nello sviluppo turistico e quindi a scapito dell’economia generata dal settore».

«L’unico interesse dei nostri amministratori – continua il consiglio direttivo di Noi albergatori Siracusa – è comminato a incassare le smisurate tasse, destinate a discutibili capitoli di spesa a beneficio di insensate attività, aventi solo scopo propagandistico. Nessun investimento è programmato per migliorare i diritti di cittadini e turisti. Siracusa continuerà a essere piegata dall’accerchiato degrado del territorio, quale la caotica viabilità che fa impazzire automobilisti e pedoni; l’immondizia che sta seppellendo città e periferia; parcheggi da anni insufficienti; incuria delle zone turistiche balneari abbandonate e mal servite dai mezzi pubblici, insufficienti e scarsamente puntuali, pure per le tratte urbane, in ultimo la crescente crisi idrica. Nessuno può più offuscare e tollerare l’immagine di Ortigia ridotta a luna park, dove svetta il frastuono della movida sino a tarda notte. Di questo passo viene spontaneo chiedere all’attuale amministrazione comunale: quale futuro – ammesso che lo abbia – si prospetta per la nostra città? Volete annegare la città all’anno Zero? Davanti a questi interrogativi e in assenza dei primari servizi alla collettività – conclude il consiglio direttivo di Noi albergatori – Siracusa perderà competitività e flussi di viaggiatori, rispetto agli altri distretti turistici, emarginando la città sempre più in basso nell’elencazione della qualità di vita. Oscurando di fatto il potenziale archeologico, storico e culturale che Siracusa vanta da millenni, che non deve essere considerato unica fonte di attrattiva della città dichiarata patrimonio dell’Unesco».

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