ACIREALE – Ieri, in Cattedrale, ha avuto luogo la cerimonia indetta per il 372° anniversario dall’elevazione e dalla proclamazione di Santa Venera come principale Patrona di Acireale. Alla celebrazione hanno presenziato, tra gli altri, il sindaco, ing. Stefano Alì, il presidente del Consiglio comunale, Fabio Fontanesca, l’assessore agli Affari istituzionali, avv. Mario Di Prima, il consigliere comunale Guido Raneri, i membri della Deputazione della Reale Cappella dedicata alla Patrona, presieduta dalla prof.ssa Simona Postiglione, il cappellano della medesima Cappella, l’arciprete parroco della Cattedrale, don Mario Fresta, ed il presidente del comitato “Acireale dona”, dott.ssa Rosa Maria Garozzo. A seguire il testo dell’intervento del presidente del Consiglio comunale, Fabio Fontanesca.
“Voglio ringraziare in premessa coloro i quali hanno voluto la presenza del Consiglio comunale in questa occasione. Don Mario Fresta, la Deputazione della Reale Cappella con in testa il suo presidente, la prof.ssa Simona Postiglione, il sindaco di Acireale ed il Circolo “Santa Venera”. A distanza di quasi 4 secoli siamo qui per rinnovare, come organo collegiale, la scelta assunta di elevare e proclamare Santa Venera a Patrona di Acireale. Santa Venera ha avuto la forza ed il coraggio di scegliere in un tempo in cui non ne aveva il diritto ed a noi, che oggi non dobbiamo nemmeno rivendicarlo quel diritto, capita che a mancarci siano proprio la forza ed il coraggio. Abbiamo forse paura di avere paura, un concetto strano ma che tende a prevenire la possibilità che un’azione, una scelta, possano instillare in noi quello stato d’animo. Uno dei meccanismi sociologici che ha permesso alla mafia di poter diffondere il silenzio attorno a sé ed in effetti se ne parla sempre troppo poco di mafia anche nella nostra Città. Ma la mafia non è il solo male della nostra società che tende ad offrirci modelli ed idoli sterili e superficiali, che indica ai nostri giovani strade facili ma senza sbocco, se non il vuoto. E mentre la nostra società va alla ricerca di un finto benessere di facciata, che a breve capirà di non potersi più permettere, alle porte dell’Europa, a causa di un folle, continua una guerra che distrugge identità, famiglie, sogni e speranze che, a pensarci bene, sono le stesse cose che si infrangono al largo delle nostre coste. Eppure non c’è la stessa sensibilità, malgrado il dolore sia uguale. Possiamo, veramente, definire la nostra come una società civile se ci lasciamo ancora influenzare dal pregiudizio e dalla paura di ciò che è diverso noi? Possa la nostra Patrona indicarci la strada, darci la forza ed il coraggio di accogliere, di scegliere e di farlo sempre nell’interesse della comunità nella quale viviamo! Viva Acireale Viva Santa Venera”.