AGNONE BAGNI – Da sessanta giorni una discarica a cielo aperto, con problemi di natura igienico – sanitaria realizzata sotto il ponte della strada statale “114” Catania – Siracusa, all’ingresso del villaggio Costa Gaia, in territorio di Augusta. Una discarica denunciata dai residenti e villeggiati del litorale di Agnone Bagni e automobilisti in transito sulla statale. Diversi sono stati gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere i diversi incendi e le segnalazioni delle forze dell’ordine all’autorità competenti. Sulla questione è ritornato il presidente del Tribunale per i Diritti del Malato Alfio Bosco, il quale con una lettera ritorna a denunciare il degrado e la pericolosità della discarica. “Un mare di rifiuti – ha detto il presidente del Tribunale dei diritti del Malato Alfio Bosco – . Questa è la situazione che ancora persiste sulla SS114, ingresso Costa Gaia ,invaso ormai da oltre due mesi da ammassi di rifiuti che continuano ad accumularsi giornalmente. Uno scandalo a vedersi in un paese che si vuole definire “civile” e un pericolo per la salute dei residenti stagionali che sono costretti a convivere con una discarica a cielo aperto, con tutte le conseguenze igienico sanitarie che esso nel frattempo, tutto tace. Dall’alto nessuno interviene, soltanto la totale indifferenza di chi potrebbe intervenire come figura super partes per ristabilire un minimo di decenza. E dire che di tempo per pensare ad una soluzione ne è passato, sono infatti tre anni che , nei mesi estivi, si ripete puntualmente lo stesso scenario: cassonetti insufficienti , no ritiro porta a porta dei rifiuti, no raccolta differenziata ….. e il risultato di questa pessima gestione è sotto gli occhi di tutti. Aggiungo inoltre che nella zona di Agnone Bagni, che ricade sotto la giurisdizione del comune di Augusta non è mai stata effettuata, tra le altre cose, una bonifica del territorio. Intanto le tasse le continuiamo a pagare con uno sgravio ridicolo del 15% sulla Tari. A prescindere dalla questione fiscale , il vero problema è che tutto quel cumulo di rifiuti rappresenta un pericolo per la nostra salute e di questo nemmeno l’ Asp pare interessi. Che cosa ancora dobbiamo aspettare?”.