Agrigento, I vertici provinciali della Cna, assieme alla segreteria regionale, rilanciano i concetti espressi  dal neo segretario generale della Cgil

Agrigento, I vertici provinciali della Cna, assieme alla segreteria regionale, rilanciano i concetti espressi dal neo segretario generale della Cgil

AGRIGENTO – “Condividiamo e sottoscriviamo a pieno alcuni passaggi della dichiarazione programmatica di Alfonso Buscemi”. I vertici provinciali della Cna, assieme alla segreteria regionale, rilanciano i concetti espressi ieri, nel giorno dell’elezione, dal neo segretario generale della Cgil di Agrigento. “Non sono passate inosservate alcune sue riflessioni – affermano il presidente Francesco Di Natale, il segretario Claudio Spoto e il segretario regionale Piero Giglione – come non essere d’accordo con lui quando dice che fare impresa nel nostro territorio, alle luce delle innumerevoli ostacoli e criticità, diventa un atto di fede. Con ovvie ricadute negative – aggiungiamo noi – sul tessuto socio-economico e quindi anche sull’assetto imprenditoriale e sui livelli occupazionali. Un altro passaggio che abbiamo apprezzato, nell’intervento di Buscemi, al quale auguriamo buon lavoro, riguarda la proposta finalizzata alla sottoscrizione di protocolli di intesa con le Organizzazioni datoriali per contrastare gli incidenti sul posto di lavoro. Bene, su queste basi, così come su altri importanti elementi di convergenza, pensiamo ad esempio a quello della bilateralità – sottolineano Di Natale, Spoto e Giglione – vogliamo con la Cgil, ma anche con le altre due Sigle, avviare un positivo ragionamento di dialogo e di confronto. Perché non può e non deve sfuggire a nessuno un concetto: datori di lavoro e lavoratori sono sì divisi nei ruoli, ma saldamente uniti nel percorso produttivo e negli obiettivi da raggiungere. Il territorio agrigentino, oggi più che mai, ha bisogno di ritrovare i punti di contatto, piuttosto che concentrarsi sul terreno delle divisioni. E proprio in questa ottica – concludono i i rappresentanti della CNA – sarà necessario attivare la leva della “coesione sociale” per cercare, al di là dei perimetri e degli interessi collettivi rappresentati, di fare fronte comune per individuare adeguate soluzioni alle pesanti criticità che penalizzano il tessuto socio-economico della nostra provincia. A cominciare da quello delle infrastrutture e dei collegamenti”.

Open chat
Ciao,
chiedici la tua canzone