Al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano si torna bambini con Rapunzel – The Musical (Recensione)

Al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano si torna bambini con Rapunzel – The Musical (Recensione)

Al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano è in scena fino al 12 novembre Rapunzel – The Musical, liberamente tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm, ma con tanti rimandi al film d’animazione Disney del 2010.

Scritto e diretto da Maurizio Colombi, il musical ha debuttato al Teatro Brancaccio di Roma nel 2014 e da allora ha continuato ad avere un enorme successo, sia tra i bambini che tra coloro che per una sera vogliono ritornare alla spensieratezza dell’infanzia.

Rapunzel – The Musical: il cast

Il cast vede nel ruolo di Gothel la protagonista storica, Lorella Cuccarini, che porta in scena tutta la sua esperienza. Il personaggio che interpreta è l’antagonista, ma possiede comunque un’umanità latente che emergerà soprattutto nel finale: sul palco si mostra dunque crudele, ma in molte scene materna, pentita e perfino sexy.

Rapunzel è Silvia Scartozzoni, che aveva già lavorato con Lorella Cuccarini nel musical La regina di ghiaccio. Tra le due c’è un’ottima intesa sul palco e l’attrice è davvero perfetta nei panni della giovane principessa, che a livello caratteriale mostra molte similitudini con la principessa Disney: è svampita e ingenua, ma anche dolce e divertente. E i suoi capelli si illuminano davvero quando intona la canzone magica!

Il personaggio di Phil, che aiuta Rapunzel a scappare dalla torre per vedere le lanterne, è invece affidato a Renato Crudo. Il giovane ladro è simpatico e protettivo nei confronti della principessa. Nel secondo atto emerge inoltre il suo coraggio, che lo porta a sacrificare la propria vita pur di donare la libertà a Rapunzel, senza però mai lasciare da parte l’ironia e il lato comico che lo accompagnano per tutta la rappresentazione.

Gli aiutanti dei due “buoni” sono inediti. Al fianco di Rapunzel troviamo infatti i suoi due fiori Rosa e Spina, interpretati rispettivamente da Martina Lunghi e Matilde Pellegri, che divertono il pubblico con i loro bisticci e con un medley dei più famosi brani italiani sui fiori. Phil, invece, viene aiutato sul finale da Segugio, interpretato da Mattia Inverni. Si tratta di un uomo dalle sembianze di cane che fa parte delle guardie del Re e parla una lingua strana, comprensibile solo a chi lo ascolta con attenzione. Accanto a loro, altri dodici performer attori, che li accompagnano nel corso di questa storia senza tempo.

Rapunzel – The Musical: la recensione

Una menzione speciale va alle scenografie di Alessandro Chiti, che rappresentano in modo fedele e originale i luoghi più iconici della fiaba. Tra questi, la torre che si apre a mostrare l’interno della stanza di Rapunzel, il covo oscuro di Gothel e la cella in cui viene rinchiuso Phil, la cui porta ha la forma di una serratura, dando così un indizio agli spettatori più attenti sul modo in cui Phil riuscirà poi a fuggire.

Oltre all’allestimento “tangibile” presente sul palcoscenico, in alcune scene i personaggi e le ambientazioni diventano disegni animati: un’innovazione nel musical italiano, che permette di dare vita a un alternarsi di cartoon e realtà.

Inoltre, le quinte mobili e la cornice nell’arco scenico, che richiamano un intreccio di rami a rimando del bosco, permettono di dare profondità alla scena e di dividere lo spazio per mostrare ciò che accade in contemporanea in diversi luoghi, come nel brano “Dove sarai“, interpretato da Rapunzel e Phil, i quali si trovano rispettivamente nella torre e nella cella del castello.

Un ruolo fondamentale hanno inoltre le luci, che caratterizzano le varie scene e colorano persino la cornice nell’arco scenico. Tra l’altro, la luce è uno dei temi principali, in quanto sono proprio quelle “stelle quadrate” nel cielo, ovvero le lanterne, a incuriosire Rapunzel e a spingerla a sgattaiolare fuori dalla torre. Lanterne che peraltro vengono davvero liberate sulla platea dal cast durante la scena dell’omaggio alla principessa sperduta, in occasione del suo compleanno. La platea diventa così partecipe di quel momento, come se si trovasse sulla barca nel lago insieme a Rapunzel e Phil. Una vera magia!

Le musiche originali sono infine di Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari, che hanno creato una colonna sonora varia nello stile ma coerente con gli eventi: dalle coinvolgenti corali – come “Immagina, tu puoi” ed “È nata“, che include la “Rapunzel Dance” con cui si chiude ogni replica dello spettacolo per coinvolgere il pubblico in sala e farlo ballare con il cast – alle emozionanti “Una suite a 5 stelle” – cantata dalla giovanissima ma talentuosa Teresa Morici, che interpreta Rapunzel bambina, e Silvia Scartozzoni – e “Il tempo immobile“, che incornicia il momento in cui Phil e Rapunzel manifestano il loro amore, passando per le divertenti “Il mio nome è Phil“, in cui Renato Crudo presenta il personaggio, e “Questo non è un hotel“, eseguita con grinta da Lorella Cuccarini.

Una storia divertente, un cast affiatato, una colonna sonora davvero molto orecchiabile e una messa in scena nuova rendono Rapunzel un musical adatto a tutti coloro, bambini e non, che vogliono rivivere una fiaba iconica raccontata in modo innovativo.


Recensione a cura di Simona Zanoni

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