A pochi giorni dagli inizi degli esami di stato abbiamo voluto parlare con il dirigente scolastico del “P.L. Nervi” di Lentini, la prof.ssa Giuseppina Sanzaro per fare il punto sulla situazione riguardante gli esami di stato svolti in presenza.
A che punto è la preparazione dei locali per ospitare commissioni e studenti in sicurezza per gli esami di Stato?
Abbiamo messo in atto un vero e proprio protocollo di sicurezza con le disposizioni fornite in sede ministeriale e siamo convinti che, con l’aiuto e la professionalità del nostro personale, riusciremo senz’altro a garantire lo svolgimento degli esami di Stato in piena sicurezza e tranquillità.
Le commissioni saranno ospitate nei luoghi idonei a garantire le distanze di sicurezza sociale e saranno dotati dei D.P.I.
I bagni, i locali ed ogni luogo frequentato dai commissari sarà igienizzato più volte durante l’intera giornata e, comunque, ogni volta che si alternerà un candidato con un altro.
Il servizio front office della scuola garantirà il rispetto delle norme e vieterà qualsiasi tipo di assembramento. Ogni candidato potrà essere accompagnato da una sola persona e si presenterà a scuola, solo 15 minuti prima del colloquio. Tutto ciò a garanzia di un regolare svolgimento della prova.
Preside, ci racconti, come è andata la didattica a distanza nella scuola?
Bene e sicuramente oltre ogni più rosea aspettativa. In un primo momento siamo stati investiti da questo improvviso e devastante tsunami che ci ha colto di sorpresa, sconvolgendo la comunità scolastica. Tuttavia, non ci siamo persi d’animo e fin dai primi giorni e per l’intera durata della DAD ho attivato una task force composta da docenti esperti e, soprattutto, disponibili a lavorare fino a 12 ore al giorno (in media) per correre ai ripari e mettere tutti gli studenti e i professori nelle condizioni migliori. Gli sforzi sono stati davvero immani e per questo desidero ringraziare quanti, nella mia scuola, con grande senso di responsabilità e professionalità hanno svolto il loro lavoro non badando ai sacrifici ai quali sono stati costretti ed in particolare lo staff che da sempre mi collabora.
I docenti e gli studenti come si sono trovati e come hanno accolto queste novità sul piano dei nuovi strumenti e della nuova metodologia didattica?
I docenti, tutti, meritano veramente i complimenti ed un plauso. Era facile scadere riproponendo la lezione frontale da casa, attraverso la piattaforma di e-learning. Invece no. Abbiamo proposto attività sincrone ed asincrone in percentuali diverse, senza costringere i nostri studenti a rimanere 6/7 ore al giorno davanti al pc. In questo, proprio i docenti, hanno accolto il momento donandosi alla scuola e ai loro alunni in maniera del tutto diversa ed innovativa, facendo molta attenzione al “loro sentire” ed accogliendo i continui stimoli e suggerimenti degli stessi alunni. Per queste ragioni, li desidero ringraziare tutti per come hanno affrontato questa terribile emergenza. Grande professionalità e senso del dovere sono stati i punti cardini di questi momenti. La comunità scolastica ha dimostrato di avere le carte in regola per affrontare qualsiasi disagio.
Preside ma ci parli anche delle criticità.
Certo, criticità ce ne sono state e parecchie e non solo nella nuova organizzazione del lavoro. Non è stato facile, all’inizio, raggiungere tutti gli studenti e metterli in condizione di seguire la DAD con effetto immediato. Tuttavia, posso confermare che siamo stati tra i primi istituti a censire eventuali difficoltà e risolverli in tempi rapidissimi. Abbiamo distribuito tablet e schede sim per i collegamenti agli studenti che non ne erano in possesso e lo abbiamo fatto in tempi rapidissimi. Nessuno è rimasto indietro, malgrado le mille difficoltà, questo lo posso assicurare.
“A settembre che sarà”, recitava il testo di una famosa canzone?
Dopo l’approvazione del “decreto scuola”, il ministero definirà le linee guida per la riapertura delle scuole a settembre con gli studenti in classe. Quello che mi auguro è che i nostri ragazzi possono ritornare presto ad usufruire del rapporto diretto con l’intera comunità scolastica e con i loro docenti. Per quanto la DAD abbia sicuramente risolto tantissimi problemi in questo momento difficile, niente può ricreare il rapporto alunno-docente-scuola vissuto in presenza.