Amarcord del giornalista Gaetano Gimmillaro: da domani articoli che ripercorrono la storia di Lentini, Carlentini e Francofonte

Amarcord del giornalista Gaetano Gimmillaro: da domani articoli che ripercorrono la storia di Lentini, Carlentini e Francofonte

di Gaetano Gimmillaro
CARLENTINI – Una lunga cavalcata, che anni fa sarebbe avvenuta a dorso di una Lettera 22li e ora invece, a cavalcioni di un computer. Si tratta di una raccolta di pezzi, che racconta con molta passione e molto coraggio quasi sei decenni della mia attività giornalistica. Dunque, questo libro della memoria riguarda tutti noi, che in quelle pagine ci siamo insieme a tanti altri che hanno fatto cronaca ogni giorno, oppure ogni tanto, la maggior parte dei quali sono scomparsi, altri in pensione o ancora in piena attività. Egli trova lo spunto e il gusto per ricordarci come eravamo e come il giornalismo si è modificato, dovendo affrontare oggi una delle sue ennesime crisi: la più difficile da risolvere, quella informatica e digitale che tenta di strangolare le edizioni su carta e privilegia le più rapide pagine che sono le testate online, facili da aggiornare minuto dopo minuto. Nella raccolta i ricordi scorrono veloci, i come su uno schermo che li sfuma e li dissolve così rapidamente che non si fa in tempo a fissarli di nuovo nelle anse del nostro cervello. Dalla cerimonia di inaugurazione di una scuola, alla seduta di consiglio comunale dall’incidente mortale all’omicidio di mafia, dalla partita di calcio alla recita scolastica: Il tutto raccontato con passione, per la carica di adrenalina che ti da l’articolo con la tua firma in neretto. Con la lettura di alcuni pezzi scritti nell’arco di 60 anni ho voluto riprovare le sensazioni dei primi anni. La spietata legge del tempo non ammette sosta. Tutto, anche i giornali e soprattutto i giornali, sono come i fiori e l’erba del campo. Al mattino sono rigogliosi e freschi. Ma a sera dello stesso giorno sono secchi e buoni solo per il fuoco. Al tempo in cui la televisione era assente o scarsamente diffusa, i media digitali ancora inimmaginabili e le grandi testate nazionali giungevano con difficoltà al sud e nelle Isole, gli articoli scritti in città svolgevano un insostituibile ruolo informativo per i lettori. Pagina dopo pagina questa “ raccolta della memoria” diventa una storia dell’atmosfera della città. Ma oggi , aprendo e leggendo i miei pezzi ho provato , le sensazioni dei primi anni, e vedere uno dei lavori più importanti del mio percorso professionale, come quella prima volta che firmai il primo articolo per il quotidiano “ Corriere di Sicilia” . Ho fatto il giornalista per 60 anni massacrando le dita sulla tastiera per raccontare storie minime del mio piccolo centro contattando centinaia di persone anche per servizi sulla Radio e la Televisione. Ho visto di tutto: dall’arroganza e le prepotenze del Palazzo ai morti ammazzati nelle strade. Un giorno furono in 3 e io a correre da un posto all’altro perché allora il cronista era un vero missionario della notizia e alla sera era sfinito. Sono felice di emozionarmi ancora come la prima volta. Resta, però, il presente che è davvero speciale, perché non senti la fatica per l’adrenalina, non senti i problemi. E non servono i complimenti, conta quello che hai provato dentro a darti una marcia in più. Grazie davvero a chi ha creduto in me. Quei pochi li porto nel cuore. Oggi, notizie non se ne cercano più. Ci sono le agenzie di stampa. Ci sono i comunicati degli uffici-stampa. Nel campo dell’informazione questo ruolo viene svolto da Facebook e dai social network in generale, il cui avvento ha completamente stravolto il flusso di informazioni (da verticale a orizzontale), rendendo i lettori non più semplici “ricettori passivi” di notizie, ma protagonisti.

Open chat
Ciao,
chiedici la tua canzone