SIRACUSA – Lo scorso venerdì 25 giugno il comune di Melilli ha tenuto un momento di riflessione su come il territorio si deve organizzare per programmare interventi che possano usufruire dei finanziamenti Next Generation Eu per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNRR) previsti dalla Commissione Europea per affrontare la crisi economica e sociale post pandemia.
È stato un momento utile che segue l’iniziativa del Patto di Responsabilità Sociale guidato dall’avv Vittorio Pianese per la costruzione di un piano strategico di area vasta che veda la governance del territorio (enti locali, organizzazioni imprenditoriali, sindacati e altri soggetti sociali) ed esperti di vari settori (digitalizzazione, transizione energetica e coesione sociale) uniti in una cabina di regia e gruppi di lavoro per far trovare il territorio pronto e con le idee chiare , e possibilmente univoche, nell’affrontare ciò che può essere una emergenza ma anche una opportunità di cambiamento economico nella sostenibilità, così come ci chiede l’Europa e lo stesso PNRR.
Credo che il territorio debba rispondere all’appello di Pianese e del presidente di Confindustria Diego Bivona per un’ampia e convinta partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni sociali per contribuire alla redazione del Piano Strategico , tornando allo spirito di collaborazione che anni fa portò alla Sovvenzione Globale e ai Patti Territoriali.
Oggi un problema si pone , ed è quello dell’assenza di un luogo istituzionale cabina di regia, come lo fu la provincia Regionale oggi ormai relegata a marginalità ed impossibilità programmatoria.
Oggi quel “luogo” potrebbe essere lo stesso Patto di Responsabilità Sociale coordinato da Pianese e lanciato già qualche anno fa da Bivona.
Siamo chiamati tutti a dare un contributo, anche al di là dello stesso PNRR perché cogliamo limiti del governo regionale che non ancora, per esempio, ha speso fondi resi disponibili anni fa per varie infrastrutture e che oggi si potrebbero aggiungere ai fondi del PNRR.
È necessario presentare un progetto univoco seppur articolato, con il contributo di tutti. Un solo comune non può fare nulla, una sola organizzazione non può fare molto. Inoltre il consenso del territorio sul piano potrebbe determinare in senso positivo scelte strategiche ed investimenti delle grandi aziende del polo industriale.
Il territorio deve sentirsi tutto parte di una sfida che se vinta cambierà in meglio i nostri asset economici. E se perduta potrà fare ripiombare la provincia ai momento più bui della sua storia.