Art Kane, nato a New York City nel 1925, è il fotografo dei musicisti e della New York di Harlem. Nel 1995 muore con un colpo di pistola, un suicidio. Il gruppo di 57 musicisti Jazz, posa nella East 126th Street in Harlem nell’ estate del 1958. In realtà, si tratta dell’ immagine di un gruppo di grandi musicisti jazz, fra cui Thelonious Onk, Dizzy Gillespie, Count Basie, Charles Mingus, Gene Krupa, Maxine Sullivan and Sunny Rollins. La foto diventa fonte di ispirazione per un documentario intitolato “ A great day in Harlem”. Art fotografa anche Bob Dylan, Aretha Franklin, Jim Morrison, i Rolling Stones e i Who. Il suo lavoro è provocatorio e sperimentale, infatti diverse volte è stato respinto da alcune riviste, per essere stato irriverente.
Lui dice: “ Ho sempre considerato me stesso come un illustratore, un fotografo interessato a produrre immagini che riflettono l’essenza di una idea …io voglio interpretare la scena umana piuttosto che semplicemente registrarla”. Quando Kane fotografa gli artisti, crede non sia necessaria la performance nelle immagini, piuttosto preferisce l’uso di un forte simbolismo, attraverso il quale lui crede di riuscire a trasmettere ciò che gli artisti cercano di dire. Per fotografare i musicisti, Kane segue un percorso. Si immerge nella loro musica giorni prima e mentre esegue gli scatti. Per Kane è fondamentale che le immagini siano spontanee e per questo preferisce molto spesso scattare all’ esterno, poiché pensa che lo studio possa essere troppo sterile. Lui dice di annoiarsi quando si rende conto di sapere ciò che sta per accadere, nel senso che il suo scatto deve riguardare qualcosa di imprevedibile. Kane crea immagini quasi surreali come la donna con il cappottino bianco e nero che sembra volare, o l’abito indossato a metà che sembra esso stesso staccarsi dal corpo della modella che lo indossa. E per questo è definito l’ “ Anti-fashion Photographer”. O l’immagine del modello in doppiopetto, che prende in prestito il volto dalla rivista che sta leggendo, quasi la testa si stacchi dal suo corpo in maniera surreale. Nelle sue immagini c’è tutto. C’è confusione di oggetti e di gente, c’ è folla o poca gente, ci sono i giovani e i bambini, i bianchi e i neri, l’eleganza e la nudità, la moda e l’ essenzialità. I suoi soggetti sono ritratti in maniera tale che tutto sembri sia casuale, perfino la luce sembra sia lì per caso, in quel momento per quel soggetto. Fantastica l’immagine del trombettista jazz di colore, che dondola i suoi pensieri musicali su una sedia di legno, nei pressi di una pozzanghera, la sua tromba appoggiata alla sedia e tutto illuminato dalla luce intensa di un tramonto che sta scomparendo dietro la siepe all’orizzonte. Una foto d’ insieme, dove padri e figli si riuniscono in un grande gruppo per condividere sorrisi, pianti e sguardi. Di grande effetto, le fasce rosse e bianche di un’enorme bandiera inglese con cui si coprono quattro giovani, quasi a proteggersi. Art Kane, nella sua rivoluzionaria fotografia, è fortemente attuale e moderno. Anticipa tante forme espressive che cercano di essere una lettura surreale della realtà che si presenta allo sguardo dell’ uomo comune. I target dell’obiettivo di Art sono molteplici e complicati, ma particolarmente affascinanti. Le situazioni che si creano sono inaspettate e imprevedibili. Il fascino delle situazioni risiede esattamente lì…in quella strada di New York, su una scalinata, dentro una stanza vuota o dentro una stanza affollata di oggetti straordinari e disordinati, dove una donna sembra stare al di sopra della dimensione disordinata, all’ interno della quale troviamo invece, sprofondato, il genere umano di sesso maschile.