AUGUSTA -“In tutti gli Istituti Penitenziari i Bar erano gestiti da Associazioni del Personale di Polizia Penitenziaria, specialmente quello della Casa di Reclusione di Augusta, il servizio fornito ha consentito, un benessere per tutto il personale, con orari abbastanza flessibili, garantendo a tutto il personale turnista e pendolare di avere un confort a qualsiasi orario, poiché l’istituto si trova fuori dal centro abitato, e quindi senza far sentire a disagio il personale essendo lo stesso fornito di tutti i generi compreso generi per la pulizia personale e anche tabaccheria con regolare licenza rilasciata dai Monopoli di Stato e affissa nel locale stesso”. La denuncia arriva dal dirigente federale del Si.p.p.e., il sindacato della Polizia penitenziaria Sebastiano Bongiovanni, il quale ha sottolineato che ha sottolineato che è un errore far lavorare i detenuti.
“Il servizio dato è stato garantito 365 giorni l’anno, compreso i festivi e le grandi Festività e ne ha usufruito per tutto il personale sanitario che opera in istituto e per tutte quelle figure che operano presso l’Istituto come personale delle ditte che lavorano all’interno – ha detto – insegnanti, avvocati. Non comprendiamo la decisione di far gestire gli Spacci al Personale di Polizia Penitenziaria con la carenza di organico che abbiamo ma cosa grave che debbano lavorare in un contesto, in un luogo di ristoro adibito principalmente al Personale di Polizia Penitenziaria i detenuti sottoposti all’art.21. E’ evidente che questa disposizione impartita dall’Amministrazione Penitenziaria reca un grave danno su tutti gli aspetti.
Questa O.S. prende atto che tutte le azioni “innovative” che vengono prese sono sempre a danno del Personale di Polizia Penitenziaria.
Alla CR di Augusta ad esempio la situazione sta diventando insostenibile e non vediamo, non costatiamo nemmeno la più minima comprensione da chi ci dirige”.