AUGUSTA – Dopo quasi tre anni ha lasciato, nei giorni scorsi, il pontile Nato della Marina militare il barcone del naufragio del 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia, che causò la morte di circa 800 persone migranti. Verrà esposto alla prestigiosa 58° Biennale Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, intitolata May You Live In Interesting Times, in programma dall’8 maggio al 24 novembre 2019 quale simbolo di notevole importanza socio-politica, etica e storica del fenomeno delle migrazioni umane. Questo è stato possibile dopo che la Presidenza del Consiglio dei ministri, ad esattamente quattro anni di distanza dal tragico affondamento, ha autorizzato il Ministero della Difesa ad affidare il relitto alla città di Augusta per realizzare il progetto “Giardino della Memoria” proposto e voluto dal locale Comitato 18 Aprile e subito condiviso dall’Amministrazione e dall’intero Consiglio comunale. Contestualmente l’ amministrazione comunale di Augusta, guidata dal sindaco Cettina di Pietro, ha accettato la richiesta avanzata da Cristoph Büchel, il noto artista che ha ideato il progetto “Barca nostra” -coordinato da Maria Chiara di Trapani- e caldeggiata dal Comitato 18 Aprile, di concedergli il barcone in comodato d’uso per l’esposizione alla Biennale e per il periodo di un anno. Al termine del ciclo espositivo il relitto verrà riportato ad Augusta e collocato in un’area dove si realizzerà, con il contributo di quanti vorranno, il “Giardino della Memoria” che sarà un monumento collettivo e un luogo dove fare memoria delle migrazioni, una realtà che sta segnando il nostro tempo e di cui Augusta è stata ed è testimone e protagonista. Questi avvenimenti, apparentemente semplici, hanno richiesto l’impegno costante di comuni cittadini, di diverse amministrazioni, di decine di tecnici e funzionari che hanno lavorato intensamente, ben oltre i loro doveri d’ufficio, per superare ostacoli tecnici e burocratici e giungere finalmente al buon risultato. Il recupero del barcone dal sito dove si era inabissato, il suo trasporto ad Augusta, la pietosa rimozione delle salme con il prelievo e la catalogazione del DNA e, adesso, il trasferimento del relitto verso sedi di esposizione internazionale, sono state e sono operazioni complesse, imprese tecnicamente sfidanti che hanno richiesto e ancora richiederanno coraggio e determinazione e, soprattutto, generosità. Ci auguriamo che tanti, ora e nei mesi a venire, comprenderanno l’importanza del barcone in ragione di ciò che esso rappresenta per i migranti e le genti che hanno vissuto l’esperienza della migrazione, per chi è stato ed è coinvolto nelle varie operazioni, per il mondo dell’arte, della cultura e della scienza, per i popoli del Mediterraneo, per le parti più sensibili della società italiana e internazionale, per chi vuole restare umano, per la città di Augusta e per la sua storia. Molti sono quelli che generosamente si sono finora adoperati per il recupero del barcone e delle salme, la conservazione del relitto e la sua trasformazione in monumento collettivo. A loro esprimiamo la nostra gratitudine e tra i tanti vogliamo qui particolarmente ringraziare: Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e gli ex presidenti Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Alberto Bonisoli, Il compianto Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Sebastiano Tusa, il presidente della Commissione Regionale Antimafia Claudio Fava, l’ex prefetto di Siracusa Armando Gradone, Il sindaco di Augusta Cettina Di Pietro, tutti i Consiglieri Comunali di Augusta, l’Assessore alla Cultura di Augusta Giusy Sirena, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’on. Lia Quartapelle, la dott.ssa Cristina Cattaneo, Labanof – Università degli Studi di Milano, e tutta l’equipe che ha collaborato con lei, il Corpo dei VVFF, la Marina Militare Italiana, Andrea Armaro, il direttore artistico della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia Ralph Rugoff, l’artista ideatore del progetto “Barca Nostra” Cristoph Büchel, la coordinatrice Maria Chiara Di Trapani.