AVOLA- E’ stata ricordato, ieri, il sedicesimo anniversario della strage di Nassiriya e si celebra altresì la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. Per ricordare i caduti di quel giorno del 2003 e tutti coloro che hanno perso la vita nelle missioni di pace all’estero, nel corso della mattinata odierna, presso la Stazione Carabinieri di Avola intitolata al Brigadiere Giuseppe COLETTA, Carabiniere di origine avolese vittima di Nassiriya, sono stati deposti due cuscini di fiori dinanzi alla stele che lo ricorda e successivamente è stata celebrata una Messa presso la Chiesa del Carmine. Alla cerimonia, tanto semplice quanto significativa, hanno partecipato i familiari del militare, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Sindaco, una nutrita rappresentanza di Carabinieri nonché alcuni componenti della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri. In ricordo del militare, al termine della funzione religiosa, è stato proiettato un breve video con le immagini delle attività svolte dal Brig. Coletta durante le sue missioni di pace in teatro operativo, nelle quali si è sempre prodigato in favore dei bambini, sia con il proprio servizio quotidiano, sia facendosi promotore di iniziative finalizzate a fornire un aiuto concreto ai più bisognosi. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, Col. Giovanni Tamborrino, ha ricordato quel tragico giorno del 2003 ed ha voluto leggere il messaggio che il Presidente della Repubblica ha indirizzato al Ministro della Difesa esprimendo “la sentita riconoscenza della Repubblica e i sentimenti dell’affettuosa vicinanza” ai familiari dei caduti e ricordando che “lo slancio e l’altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune è fonte di riflessione per tutti i cittadini che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale”. La cerimonia si è conclusa con il coro della Chiesa del Carmine che ha intonato l’Inno alla Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri. Il 12 novembre del 2003, nella città di Nassiriya a sud dell’Iraq, un camion-bomba esplose all’interno del recinto della ‘Maestrale’, una delle basi del contingente italiano MSU (Multinational Specialized Unit – Unità Specializzata Multinazionale) a cui era demandato il controllo di quella zona del paese. La dinamica dell’attentato è tristemente nota: intorno alle 10:40, il camion-cisterna si avvicinò alla base attraversando il ponte sull’Eufrate. All’altezza dell’infrastuttura militare girò a sinistra, puntando verso il vecchio edificio della Camera di Commercio. A bordo c’erano due persone: un autista ed un uomo armato che si sporse verso l’esterno e cominciò a sparare contro il posto di guardia all’ingresso della base. Il camion proseguì, sfondando la barra di metallo dell’ingresso, mentre il militare italiano di guardia rispondeva sparando. Il camion si bloccò pochi metri dopo, terminando la sua corsa contro le strutture di protezione che delimitavano il parcheggio, esplodendo a circa 25 metri dalla palazzina sede del Comando. Alla fine della giornata il bilancio delle vittime fu di 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito Italiano, 2 civili italiani e 9 civili iracheni, nonché una ventina di italiani feriti, tra militari e civili.