AVOLA, PEDOFILIA: METER, AL VIA LA XXIV GIORNATA BAMBINI VITTIME. DON DI NOTO: IL CORONAVIRUS NON HA FERMATO I PEDOFILI. ARRIVA IL REPORT 2019

AVOLA, PEDOFILIA: METER, AL VIA LA XXIV GIORNATA BAMBINI VITTIME. DON DI NOTO: IL CORONAVIRUS NON HA FERMATO I PEDOFILI. ARRIVA IL REPORT 2019

AVOLA – Quota 24: la GBV – Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia organizzata dall’Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto (www.associazionemeter.org) non si ferma neanche davanti al coronavirus. Come non si sono fermati i pedofili e i pedopornografi di tutto il mondo, del resto: era dunque necessario, sia pure ricorrendo alla comunicazione virtuale, continuare ad alzare la voce contro chi sfrutta e abusa i più piccoli sottoponendoli a violenze bestiali e redditizie. Già, perché le foto pedoporno e i video alimentano un mercato ben più che fiorente e che non conosce alcuna crisi. È per questo che Meter, in 24 anni da quando abbiamo ideato la GBV e in 30 anni di impegno contro ogni forma di abuso, non può non ricordare quindi i milioni di bambini già abusati, che sono abusati e che non vorrebbe si abusassero.
QUANDO E COME SI TERRA’ – Prima di tutto una comunicazione di servizio: la XXIV GBV edizione 2020 sarà celebrata dal 25 aprile al 3 maggio 2020. Ancora una volta ricorderemo che c’è un bambino da tutelare dentro e fuori la famiglia, attraverso l’attenzione e l’amore. Indicheremo il programma e il centro di tutto sarà virtuale: tutto avrà inizio e trasmissione su www.associazionemeter.org e sui social collegati a Meter e a don Fortunato Di Noto, che di Meter è fondatore e presidente.
I NUMERI SONO PERSONE – Torniamo ora alle tematiche ed i problemi affrontati dalla GBV di quest’anno. Quando diciamo milioni di bambini vittime della pedofilia e della pedopornografia diciamo esattamente quello che ogni giorno denunciamo alle Forze di polizia in Italia e nel mondo. Denunciamo, cioè, l’assurda e indicibile condizione di piccoli abusati (da pochi giorni di vita fino a un massimo di 13 anni, età preferita dai pedofili) senza dimenticare la pornografia e la prostituzione minorile. Denunciamo e ricordiamo le tante famiglie che si rivolgono a Meter per i casi di adescamento dei loro figli. Queste vittime sono in mano a soggetti perversi e in alcuni casi a organizzazioni criminali che prosperano a volte per la mancanza di azioni coordinate e repressive da parte delle autorità preposte in tutto il mondo. Come se non bastasse, il Deep Web (ossia la parte oscura della Rete) e spesso le piattaforme social (appellandosi alla tutela della privacy e la criptografia) hanno reso tutto molto più difficile l’individuazione e il contrato.
SILENZIO E SILENZI – Non si tratta di un fenomeno circoscritto, ma globalizzato e non c’è niente che possa intimorire e fermare i predatori dei bambini, soprattutto attraverso Internet. Impuniti perché mai individuati dove la responsabilità del Colossi del web, da anni denunciati da Meter, si appellano alla tutela della privacy dei loro clienti. Bisogna fare di più, le vittime sono tante, dicevamo milioni, e non possiamo più tollerare tali nefandezze. E però tutto questo alimenta il silenzio. Non c’è anche una omogeneità delle leggi negli Stati del mondo, e non c’è nessuno Stato escluso.
La Giornata Bambini Vittime ha una storia più che ventennale: nata dal basso, dalle vittime e dal popolo, da una comunità ecclesiale e sociale che anno dopo anno si è fermata un momento per riflettere, per chi crede, pregare e attivarsi nella sensibilizzazione e nell’informazione. Per dirla chiaramente: più si parla più si formano le coscienze.
Ci spiace denunciare, ma non è e non vuole essere un’accusa, il silenzio dei media. Come se il problema non riguardasse l’umanità, la piccola umanità, ferita e in molti casi taciuta, ridotta al silenzio. Del resto come possono i neonati abusati parlare o denunciare? Eppure ci sono foto e video: parliamo di migliaia di neonati e quando diciamo migliaia sono sottostimati. Come dimenticare le piccole vittime annientate dopo uno stupro, uccise? Come non ricordare i sopravvissuti di questa immane tragedia umana con ripercussioni personali, familiari, sociali ed economiche?

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