PALERMO – “Adesso basta alle guerre, alle violenze e all’odio – dichiara Fratel Biagio-, non prevalga più il male ma accogliamo e facciamo il bene, riconciliandoci tutti insieme con lo Stato della Russia, dell’Ucraina, dell’Europa, dell’America, dell’Africa e dell’Asia e con tutti gli altri Stati del mondo”.
Fratel Biagio, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che ospita circa 600 persone in difficoltà, è stato molto male e ha sentito di interrompere il suo digiuno radicale. Nei giorni scorsi, dalla grotta in cui si era ritirato, è stato accompagnato nelle vicinanze in una stanza di un piccolo Santuario dedicato alla Madonna.
Nel Santuario è assistito dalla Missione, giorno e notte ed è monitorato da medici perché il suo fisico è molto debilitato e sofferente. Dopo nove mesi di digiuno (pane e acqua) e preghiera, di cui l’ultimo mese solo con acqua ed Eucarestia, ha ricominciato ad alimentarsi con cibi semisolidi; solo dopo diversi giorni e molto gradatamente potrà mangiare cibi solidi. Tutti i missionari, i volontari e diversi benefattori per tutto il periodo della Quaresima a turno stanno digiunando un intero giorno, per pregare per la Pace tra Russia e Ucraina e per supportare la preghiera incessante di Fratel Biagio. ‘’Ringrazio grandemente Papa Francesco – sottolinea Fratel Biagio- per il suo impegno per la pace e la riconciliazione fra lo Stato della Russia e lo Stato dell’Ucraina. Sono molto contento che Papa Francesco consacrerà, il prossimo 25 marzo, al cuore di Maria la Russia e l’Ucraina; noi della Missione da Palermo ci uniremo in preghiera e penitenza. “
Fratel Biagio in una nota scrive: “Carissima e amata umanità: coraggio, non perdiamo la preziosa speranza di un mondo migliore e più giusto. Sento nel cuore, grazie al buon Dio, di incoraggiare questa sofferente società e ogni essere vivente, ogni uomo ed ogni donna di questa terra, aiutiamoci gli uni con gli altri per ricostruire insieme la pace e la vera speranza.
Questo messaggio è rivolto a tutti i popoli e le nazioni, soprattutto a quelle nazioni che in questo momento sono in conflitto e non in pace; adesso però è arrivato il giusto momento per riunirci tutti insieme per il Bene Comune, impegnandoci a costruire strumenti di pace e non più di guerre.
Carissimi e amati Capi di ogni Stato e Nazione, autorità, responsabili, le varie confessioni religiose, la Santa Chiesa i non credenti, le varie professioni, gli educatori, gli informatori sociali, tutte le associazioni e ogni cittadino di questa terra è doveroso contribuire, aiutandoci gli uni con gli altri, a rafforzare la preghiera, il sacrificio e le opere di bene.
Adesso basta vivere per il potere, l’arroganza, la supremazia, il dominio; seminiamo invece la vera fratellanza, l’amicizia, la concordia e la vera solidarietà, per rispondere al male con il bene e le opere buone ricche di giustizia e di pace. Il buon Dio non ci impone nulla, ma ci invita con amore e vera paternità a costruire un mondo più giusto e accogliente e la pace e la speranza possano maturare sempre più nei nostri cuori. “