CARLENTINI. E’ stato convocato per mercoledì prossimo, alle 19, il consiglio comunale di Carlentini. All’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio di previsione 2021 – 2023 e i relativi atti e il documento unico di programmazione 2021 .2023. La convocazione del consiglio è arrivata dopo che il collegio dei revisori dei conti, composto dal presidente Nicola Mogavero e dai componenti Fileccia e Gennaro, hanno espresso esito favorevole sulla proposta dello schema di Bilancio di previsione del 2021, la cui proposta è stata fortemente criticata da sette consiglieri comunali che hanno poi aperto la crisi politica all’interno della giunta guidata dal sindaco Giuseppe Stefio. Il parere è stato acquisito dal commissario ad Acta Vincenzo Raitano, incaricato dalla Regione, il quale con una nota invitata al presidente del consiglio comunale Giovanni Fuccio Sanzà e tutto il consiglio ( per conoscenza sono stati informati anche sindaco, segretario comunale, responsabile dei servizi finanziari e organo di revisione) a convocare, in tempi brevissimi, una seduta del consiglio per approvare lo strumento finanziario dell’esercizio 2021. Il paventato “dissesto del Comune”, dunque, era solo politico e non finanziario, cosi come si evince dal parere del Collegio dei Revisori ed era solo una trovata per mettere all’angolo il primo cittadino carlentinese. Adesso dopo il provvedimento si aprirà mercoledi prossimo il confronto politico all’interno del consiglio comunale con l’ex maggioranza a dare battaglia e a far valere le proprie ragioni. “Considerato che l’approvazione del bilancio di previsione 2021/2023 è un adempimento obbligatorio – si legge nella nota che il commissario ad acta ha trasmesso al presidente e ai consiglieri – si invita il presidente del consiglio comunale a convocare lo stesso entro due giorni dalla data di ricezione della presente, mentre la data della convocazione non dovrà superare il 20 luglio”. Nella nota inoltre viene sottolineato che in caso di azione sostitutiva, l’adozione della delibera di approvazione del bilancio da parte del commissario ad acta comporterebbe l’applicazione di sanzioni previste dalla legge e il successivo scioglimento del consiglio comunale. Da parte sua il sindaco Giuseppe Stefio ha sempre difeso, con documenti in mano, il suo operato sottolineando che il “Comune” non è stato mai in procinto di dissesto, ma l’azione degli ex era solo strumentale per fini politici e non per fini amministrativi.