ROMA – Nel secondo decreto che contiene una nuova lista di opere infrastrutturali da realizzare facendo ricorso alle semplificazioni garantite dal modello commissariale ci sono anche il bypass ferroviario di Augusta (sulla tratta ferroviaria Catania-Siracusa) e il collegamento ferroviario nel porto di Augusta. “Sono molto soddisfatto perché questo rappresenta un ulteriore tassello del lavoro portato avanti in questi 3 anni. Le opere in questione, peraltro, sono state da poco inserite tra quelle finanziate con il Recovery Plan. Parliamo di finanziamento integrale per circa 135 milioni di euro, complessivo per tutte e due le realizzazioni”, commenta il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara (M5s).
“Da un lato il porto megarese sarà finalmente collegato alla rete ferrata esistente: binari dentro il sedime dell’Autorità di Sistema Portuale, cosa importantissima per un porto commerciale che deve subito movimentare merci; dall’altro, con il cosiddetto bypass ferroviario di Augusta, andremo ad eliminare il tratto di ferrovia che attraversa il centro abitato di Augusta. Se ne parla da decenni, ora siamo riusciti a convincere il governo della necessità di eliminare quella cintura ferroviaria. Un vantaggio non solo per Augusta ma per tutta la linea ferroviaria Siracusa-Catania perchè i treni che collegano i due capoluoghi avranno un guadagno di almeno 10 minuti sull’attuale tempo di percorrenza. A questi interventi si dovrebbero aggiungere quelli sul Ponte Corleone a Palermo, la metropolitana di Catania, la tangenziale di Gela, la variante nel tratto Trapani-Mazara del Vallo e il tratto Adrano-Catania della SS284”, spiega Ficara.
“Commissariare un’opera vuol dire dare una spinta per snellire le procedure burocratiche che spesso finiscono per rallentare l’apertura di un cantiere e ne velocizzano le fasi di lavoro, così da consegnare al Paese opere sicure, moderne e sostenibili in tempi ragionevoli. E tutto questo senza mai abbassare la guardia contro possibili infiltrazioni della criminalità”.
Ficara mostra poi il suo rammarico per la decisione della Regione di andare al muro contro muro con Roma sulla nomina del presidente dell’Autorità Portuale di Sistema, Alberto Chiovelli. “Alla volte sembra di assistere ad uno scontro tra chi si batte per far andare avanti le cose in Sicilia, migliorandole, e chi, invece, si affanna per mantenere lo status quo. Fosse un giochino, mi pare facile indovinare in quale ‘squadra’ inserire il presidente della Regione e quella politica locale che non vuol mollare l’osso. Con una metafora generale verrebbe da dire però che, a forza di spolpare, è rimasto ben poco”. Ficara mostra poi la sua insofferenza sulla situazione venutasi a creare intorno alla nomina del presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale, con lo scontro tra Regione e Ministero che rischia di fare solo una vittima eccellente: la portualità della Sicilia orientale. “Una intesa è sempre auspicabile, ma quello che mi augurerei è che venisse fatta su obiettivi strategici e nomi di eccellente profilo, al di là della provenienza territoriale. Invece sembra sempre che la politica locale giochi solo a non mollare l’osso. Con una metafora generale verrebbe da dire però che, a forza di spolpare, è rimasto ben poco”.