Martedì 8 dicembre, alle ore 11, nei locali dell’ex caserma dei Carabinieri di Caltagirone di via Principessa Maria Josè n. 7/9, sarà riaperto al pubblico il Museo della Fotografia e la Mostra del fischietto di terracotta.
All’atteso evento presenzieranno il commissario straordinario della Città Metropolitana di Catania, Paola Gargano; l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo; il commissario straordinario del Comune di Caltagirone, Mario La Rocca; Angelo Cavallaro e Livio Cardaci, responsabili rispettivamente della sede catanese e calatina dell’unità operativa del Servizio Turistico Regionale; Sebastiano Favitta, curatore del Museo della Fotografia.
“Ci siamo impegnati, in sinergia con le altre Istituzioni, per restituire alla comunità un luogo che custodisce beni storico-artistici che meritano di essere conosciuti – ha affermato il commissario straordinario della Città Metropolitana di Catania, Paola Gargano-. Auspico, pertanto, un rilancio delle collezioni museali, consapevole della loro importanza a supporto dell’identità culturale del territorio calatino”.
Due i percorsi museali che, dopo essere stati chiusi temporaneamente dall’ex Provincia, vengono riproposti con l’arricchimento di alcuni pezzi pregiati.
Al piano terra sono esposti oltre trecento fischietti in terracotta, concessi in comodato d’uso dalla Regione siciliana, che costituiscono per Caltagirone una tradizione “sonora” popolare ed artistica. I manufatti, in svariate forme, sono esposti per aree tematiche: la Libertà, il Nuevo Mundo, l’Arca di Noè, il Circo, la Donna, la Musica, le Maschere, l’Anno Santo, l’Odissea nello Spazio. Gli autori dei pregevoli fischietti, provenienti da ogni parte del territorio nazionale, sono i premiati delle varie edizioni del concorso “Andrea Parini”, rassegna internazionale dedicata al noto ceramista e artista calatino.
Al primo piano dell’edificio si trova il Museo della Fotografia, che raccoglie in apposite teche una cinquantina di antichi apparecchi fotografici che contribuiscono a far comprendere l’evoluzione intervenuta nel campo della riproduzione delle immagini.
Le foto storiche “scattate” tra l’800 e i primi del ‘900 (circa 150) permettono di conoscere il gusto estetico del passato e i perfezionamenti delle tecniche fotografiche, a partire dalle stampe su carta salata e da quelle in cui si faceva uso di ioduro di potassio, nitrato d’argento, acido gallico, collodio. Particolarmente affascinanti gli album fotografici, risalenti agli anni 1870-1930, che hanno valore sentimentale, oltre che di documentazione storica.