CALTANISSETTA – Si svolgerà oggi, alle 18, nella Sala Fiandaca del Museo diocesano di Caltanissetta, la presentazione del libro di Salvatore Di Salvo “La Comunicazione cristiana nei social”. Un incontro organizzato da UCSI Caltanissetta, Ufficio Cultura e Comunicazioni Sociali della Diocesi di Caltanissetta, Assostampa Sicilia e Azione Cattolica Italiana. Nel volume, intenzionalmente uscito il 24 gennaio giorno in cui si ricorda San Francesco di Sales, il giornalista, segretario nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (Ucsi), invita a riflettere su opportunità e rischi della rete prendendo spunto da alcuni post commentati.
La fede cristiana, per Salvatore di Salvo, rappresenta l’inchiostro con il quale tracciare la narrazione assolvendo, in tal modo, a una personale istinto: quello di vivere il giornalismo – e in generale la comunicazione – come una missione da assolvere.
Nel libro, edito da Apalòs, sono racchiusi pensieri e riflessioni di personalità di elevato spessore. Tra queste hanno collaborato a vario titolo Sabrina Fugazza, Don Fortunato Di Noto, Luigi Ferraiuolo, Santino Franchina, Alessandra Ferraro, don Arturo Grasso, Roberto Gueli, Domenico Interdonato, Salvo La Rosa, Luca Marino, Orazio Mezzio, Vincenzo Morgante, Francesco Occhetta, Francesco Pira, Gabriele Poggi Luciano Regolo, don Luca Roveda e Vincenzo Varagona.
Il libro parte da una riflessione che riporta alle parole di papa Francesco pronunciate nel 2014 durante la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. In quell’occasione il Santo Padre esortava quanti si occupavano a vario titolo di comunicazione a creare una rete digitale di umanità. Non una rete di fili ma di persone. Durante la pandemia, Di Salvo ha visto nascere il profilo social di Sabrina Fugazza, collaboratrice dell’Opera “San Luigi Orione” della provincia di Pavia, la quale ha cercato di comunicare in una maniera differente profondi temi spirituali e personali. Un nuovo modo di informare, di condividere qualcosa ma anche di consegnare messaggi al mondo degli internauti.La prossimità del messaggio, che diventa “conquista per conquistare” l’altro, divenendo vicinanza e condivisione. Ciò che colpisce Di Salvo è che Sabrina Fugazza, tramite Instagram, posta giornalmente non messaggi che mettono al centro la persona, cioè l’io, ma messaggi con contenuti anche religiosi, legati ai diversi momenti della vita della chiesa e del mondo ecclesiale con una creatività tutta personale, in un percorso unico e propositivo nel suo genere. Di Salvo sceglie 13 post tra i circa 4 mila di Sabrina Fugazza, da inserire nel libro, facendoli commentare a don Luca Roveda, agiografo della diocesi di Pavia, e a don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio comunicazione della CeSi e della diocesi di Acireale. “Il viola è un colore che profuma” è il claim di Sabrina Fugazza. La presentazione è di Roberto Gueli, condirettore nazionale della Tgr Rai nonché presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. L’introduzione porta la firma di Santino Franchina, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Quel che emerge, da questa realtà “corale”, è un’analisi che, come ha sottolineato nella prefazione Francesco Occhetta, s.i., docente alla Pontificia Università Gregoriana e segretario generale della Fondazione vaticana “Fratelli tutti”, nasce dal “basso” segnando “prima” e un “dopo” anche per il mondo della comunicazione.
All’incontro, moderato dal giornalista e vice presidente Ucsi Caltanissetta Valerio Cimino, interverranno l’autore Salvatore Di Salvo, lo psicoterapeuta e scrittore Salvo Noè, il religioso e Instagramer Fra Vinicius Sotocorno e il Presidente Regionale UCSI Sicilia Domenico Interdonato.
“Ringrazio i relatori per aver accolto il nostro invito – ha commentato la Presidente Ucsi Caltanissetta Fiorella Falci -. In un’epoca nella quale i social sono diventati predominanti nella comunicazione interindividuale è necessario imparare a veicolare correttamente un messaggio di fede e i valori cristiani. Ed è con l’intento di creare un confronto costruttivo che invitiamo tutti i cittadini a partecipare”.
La società è cambiata e con essa la modalità di comunicazione. Il messaggio da trasmettere, invece, è rimasto lo stesso. Ed è per questo che a parlare di “comunicazione attraverso i social” non devono essere soltanto i giovani e i giovanissimi – quelli che vengono definiti “Generazione Z” o “Millennials” – ma anche i loro genitori, insegnanti, formatori e chiunque sia pronto ad “approcciarsi all’altro” utilizzando i canali digitali.