CAPOD D’ORLANDO – Quattro milioni di euro per intervenire su l’alveo e gli argini del torrente Forno, a Capo d’Orlando, e ricostruire interamente il canale coperto all’interno del quale scorre. Il governo guidato da Nello Musumeci finanzia un intervento atteso da anni nella cittadina balneare del Messinese. Anni di disagi e paure provocate proprio dai devastanti straripamenti del corso d’acqua che, in più di un’occasione, hanno messo in ginocchio attività commerciali e creato danni alle abitazioni private.
«Un grido d’allarme che abbiamo raccolto senza esitazioni», afferma il presidente della Regione, a capo anche dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che sottolinea l’importanza di avere acquisito dal Comune orlandino il progetto esecutivo. «Lo strumento indispensabile grazie al quale – spiega – abbiamo potuto predisporre immediatamente le risorse necessarie, affidando alla nostra Struttura il compito di istruire tutte le pratiche necessarie a far partire in breve tempo i lavori. Un intervento che potrà finalmente restituire serenità a tanta gente».
Il torrente Forno attraversa la periferia urbana sul lato ovest di Capo d’Orlando, fino a sfociare nell’ultimo tratto di arenile del lungomare Ligabue. Una piana in cui sorgono tre scuole, centinaia di case, residenze per anziani, negozi e fabbricati che ospitano laboratori di artigianato locale. Nel 2010 l’esondazione più violenta, dopo il crollo di un muro d’argine nei pressi della statale 113. Anche nel 2019 lo scenario fu, più o meno lo stesso e oramai, a ogni temporale, c’è forte apprensione tra coloro che abitano e lavorano nella zona.
Il cunicolo destinato a contenere l’acqua del torrente fu realizzato negli anni ’50 e, oltre che stretto, risulta quasi completamente distrutto. Il nuovo tunnel avrà una lunghezza di circa un chilometro e una sezione di tre metri: dimensioni sufficienti a contenere le piene, ma anche in grado di rendere agevoli le operazioni di pulizia lungo l’intero percorso verso il mare. Una grande vasca di laminazione servirà, inoltre, a raccogliere l’acqua in eccesso e a smaltirla lentamente.