PALERMO, 02 DIC – Un’associazione per delinquere finalizzata formata da pachistani che imponevano la propria egemonia su propri connazionali a Caltanissetta e provincia, anche col sistema del caporalato, è stata sgominata da carabinieri e polizia. Militari dell’Arma della locale compagnia e agenti della squadra mobile nissena hanno arrestato 11 persone, una posta ai domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza restrittiva emessa dal Gip di Caltanissetta su richiesta della locale Procura. Una dodicesima persona è attualmente irreperibile. Gli arrestati sono indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al caporalato, estorsioni, sequestro di persona, rapine, lesioni aggravate, minacce, violazione di domicilio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Secondo l’accusa il gruppo, formato da pachistaini da tempo residenti nel centro della città, “agendo con metodo paramafioso, ha assoggettato la comunità di appartenenza sottoponendola ad un regime di vessazione e terrore e sfruttandola professionalmente al fine di assicurare all’associazione continuità nel tempo”. Durante le perquisizioni eseguite la notte scorsa nell’ambito del blitz denominato “Attila” sono stati trovati in casa di uno degli arrestati due libri mastri, tuttora al vaglio della Procura, nei quali erano descritti i nomi dei lavoratori sfruttati ed il compenso che si aggirava sui 25-30 euro al giorno. (fonte: Ansa).