Carlentini, crisi al Comune. Oggi il sindaco Stefio revocherà le deleghe a Londra e Torcitto. La rottura politica, dopo l’adesione del primo cittadino al Pd

Carlentini, crisi al Comune. Oggi il sindaco Stefio revocherà le deleghe a Londra e Torcitto. La rottura politica, dopo l’adesione del primo cittadino al Pd

CARLENTINI – “Con stupore ho appreso dalla stampa che due gruppi politici di maggioranza facenti capo a Pippo Basso e Romolo Saccà hanno dichiarato che è venuta meno la fiducia nei miei confronti adducendo motivazioni a mio parere inesistenti in quanto l’attività amministrativa condotta dalla mia amministrazione, compreso l’iter di verifica e predisposizione della bozza di bilancio 2021, è stata realizzata con provvedimenti votati da tutte le componenti politiche”. Lo ha detto il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio dopo le affermazioni di otto consiglieri comunali che hanno dichiarato “guerra politica” al primo cittadino carlentinese dopo la presentazione della bozza del bilancio preventivo, il quale non è aderente allo stato finanziario. E’ crisi politico – amministrava al Comune di Carlentini , dunque, con il sindaco che domani mattina firmerà il provvedimento di revoca delle deleghe assessoriali a Alfredo Londra e Concetta Torcitto. Ma andiamo per ordine. Il sindaco Giuseppe Stefio, dirigente del Comune di Carlentini nel 2018, dopo una corte spietata dell’ex sindaco Pippo Basso, accettò la proposta di candidarsi a primo cittadino, prendere il testimone e continuare sulla scia. Il sindaco Stefio, con il sostegno di liste civiche, tra i quali quella di Pippo Basso ottenne cinquemila voti. Il sostegno di Pippo Basso fece la differenza nella campagna elettorale del 2018. Il sindaco Giuseppe Stefio, con una composizione amministrativa di liste civiche e una giunta tecnica iniziò a governare la città, ma durante i primi anni è andato tutto bene: bilanci approvati, atti di competenza del consiglio approvati senza esitare. I gruppi politici delle liste civiche, dopo il primo anno, di governo chiesero al sindaco Stefio di iniziare a pensare ad una giunta politica per dare slancio all’attività amministrativa. Cosi è stato. Il sindaco Stefio azzerò la giunta dando vita ad un esecutivo politico con il sostegno di tutti i gruppi. Dopo alcuni mesi arriva l’imprevisto: lo scoppio della Pandemia e, per la prima volta nella storia, vennero interrotti tutti i contatti fisici tra le persone e la politica dovette cambiare e rimodulare l’attività. I consigli comunali e le riunioni di giunta nei due anni della pandemia si sono svolti in remoto. I bilanci e tutti gli atti importanti per la città approvati senza nessun problema. I consiglieri comunali compatti per superare la Pandemia, con il sindaco Stefio che si inventa la delega al Covid, unica in Italia, affidata ad Alfredo Londra (da domani fuori dalla giunta, ndr), facendo rete e confrontandosi con tutti i sindaci della provincia. Ma il dialogo tra i consiglieri ridotto o assente, fino a quando non si verificano alcuni episodi. Nel dicembre del 2021 succede qualcosa che sconvolge i gruppi politici carlentinesi: il primo cittadino il 20 dicembre aderisce al Partito democratico per costruire un percorso per dare altre strade. Tutti pensano che il sindaco abbia scelto il Pd per dare linfa alle prossime elezioni regionali che si svolgeranno nell’ottobre prossimo. Una decisione e una scelta che non viene condivisa dall’ex sindaco Pippo Basso, ma anche da alcuni esponenti del Partito democratico tra i quali il consigliere comunale Giuseppe Demma. La decisione del primo cittadino viene letta come una disponibilità a candidarsi alla Regione. Proposta che il sindaco Stefio ha sempre rigettato, ma che dall’entourage del Pd viene confermata. Giuseppe Stefio candidato alla regione Si o No. Diventa un dilemma e un nodo da sciogliere che manda in tilt i consiglieri che sostengono il primo cittadino. In vista di risolvere il dilemma si consuma lo strappo tra i gruppi di liste civiche e il sindaco Stefio. Per il primo cittadino iniziano i problemi. Riunioni, confronti, incontri, per capire di poter far rientrare tutto. Ma purtroppo non si verifica nulla. Anzi. Otto consiglieri comunali iniziano a chiedere conto e ragione al sindaco Stefio dell’attività amministrativa è lo attendono al varco su alcuni provvedimenti di competenza del consesso civico, tra i quali il bilancio. Il sindaco, a dicembre scorso, porta una bozza di bilancio di previsione per la discussione, mentre la Regione nomina un commissario ad acta per il Bilancio. Iniziano gli incontri, gli otto consiglieri rilevano alcune criticità è chiedono al sindaco e all’amministrazione di nominare una società esterna per redigere il bilancio è accertare se i conti sono a posto. Mese dopo mese durante i quali si consumano giornate intere per capire e analizzare la situazione, ma intanto lo strappo non rientra fino allo scorsa settimana, quando l’ex assessore e presidente del Consiglio Romolo Saccà non rilascia un intervista criticando il sindaco Stefio. Il clima politico diventa rovente fino a quando, mercoledì scorso, il presidente del consiglio Giovanni Fuccio Sanzà convoca una riunione informale di consiglieri per discutere sulle ultime vicende che riguardano il bilancio. All’appello si presentano nove consiglieri comunali appartenenti ai gruppi delle liste civiche di maggioranza e i consiglieri di opposizione. Assenti i consiglieri del Pd, escluso Giuseppe Demma, e i rappresentanti della lista civica vicino al sindaco. I consiglieri accendono la miccia è scoppia l’incendio. Il sindaco Stefio, sabato mattina, dopo le dichiarazioni dei due assessori comunali Londra e Torcitto, alla presenza del vice sindaco Salvatore La Rosa e all’assessore al Bilancio Salvatore Genovese esce allo scoperto è annuncia il ritiro delle deleghe ai due assessori comunali. “Dalle dichiarazioni rese dai due gruppi – ha detto il sindaco Giuseppe Stefio – si evince una presa di distanza dall’operato dei loro assessori di riferimento ( Londra e Torcitto), ai quali va la mia piena solidarietà personale. Il disavanzo tecnico – prosegue il sindaco – che la società ha fatto rilevare non è legato alla spesa corrente la quale, nel corso dell’anno è stata diminuita in maniera sensibile e ridotta a quelli che sono i servizi essenziali e le spese obbligatorie che l’Ente deve sostenere. Tanto è vero che la società dei servizi finanziari incaricata, ha individuato nella sua relazione la causa principale della sofferenza. Il disavanzo certificato dalla delibera di ripiano n. 107 del 26 agosto 2021 dopo l’approvazione del rendiconto 2020, pari a 2.190.107,01 di euro, è la conseguenza della mancata predisposizione del riaccertamento straordinario dell’anno 2015 e che la stessa dava possibilità agli Enti di ripianare l’eventuale disavanzo che nasceva dall’applicazione dei nuovi principi contabili del decreto legge 118 del 2011 attraverso una delibera di ripiano che spalmava il disavanzo in 30 anni. Mi appello al senso di responsabilità -conclude il sindaco – che ha sempre contraddistinto il consiglio comunale di Carlentini a lavorare insieme ed approntare un piano di riequilibrio che consentirà di mettere in sicurezza il nostro Comune”. Il sindaco Stefio, da ottimo burocrate, era dirigente del Settore finanziario del Comune durante il governo Basso e vice segretario, spiega nei dettagli che i rilievi degli otto consiglieri comunali non hanno chiaro la vicenda finanziaria dell’Ente. Sulla vicenda politica interviene l’assessore al Bilancio Salvatore Genovese. “In questa vicenda la politica ha perso lo stile che la dovrebbe contraddistinguere trasformandosi in pura cattiveria – ha detto – . Dal giorno del mio insediamento collaboro al fianco del sindaco per dare una spinta forte all’amministrazione, rivolgendo massima attenzione all’azione amministrativa, supportando l’operato degli uffici. Le accuse mosse sono gravi, ma questo sarà oggetto di verifica nelle sedi opportune”. Alle dichiarazioni dell’assessore Genovese fa eco il vice sindaco Salvatore La Rosa. “E’ difficile riuscire a trovare una logica politica o una coerenza nelle dichiarazioni e negli atteggiamenti dei due gruppi politici in questione – ha detto – Mi auguro che gli interessi politici di parte non prevalgano rispetto al bene dei carlentinesi”. Al Comune la temperatura è elevata, non a causa dell’arrivo dell’estate, ma della vicenda infuocata tra otto consiglieri e il sindaco Stefio. Quali saranno le prossime azioni? Quali saranno i contraccolpi per la città. Il sindaco Stefio, non si lascia andare alle provocazioni, ma sicuramente avrà diverse carte da giocare nelle prossime settimane.

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