Carlentini, “Il Corano senza veli”: successo per lo scrittore Magdi Cristiano Allam. Convegno e presentazione del libro organizzati dall’associazione “Davvero e Sempre”

Carlentini, “Il Corano senza veli”: successo per lo scrittore Magdi Cristiano Allam. Convegno e presentazione del libro organizzati dall’associazione “Davvero e Sempre”

CARLENTINI – “Per 56 anni mi sono impegnato più di altri, da musulmano moderato, ad affermare un «islam moderato» in Italia, aderendo e sostenendo sostanzialmente la tesi del Corano «creato», che per l’ortodossia islamica pecca ahimè di una fragilità teologica che scade nell’eresia. Perché così come il cristianesimo è la religione del Dio che si è fatto Uomo e che s’incarna in Gesù, l’islam è la religione del loro dio Allah che si è fatto testo e che si «incarta» nel Corano dopo essere stato rivelato a Maometto attraverso l’Arcangelo Gabriele”. E’ un passaggio dell’intervento del giornalista e scrittore Magdi Cristiano Allam, che ieri sera, nella bellissima location dell’agriturismo “Tenuta Roccadia” è intervenuto nel convegno sul tema “Islam e immigrazione – Le sfide dell’Europa” e alla presentazione del suo libro “Il Corano senza veli”. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione politico-culturale “Davvero e Sempre” guidata dal presidente Giovanni Condorelli ed inserita nel percorso culturale dell’associazione. Tantissimi cittadini e amici tra i quali il consigliere comunale di “Davvero e Sempre” Laura Scolari e i dirigenti dell’associazione culturale “Davvero e Sempre”. Oltre duecento persone hanno partecipazione al convegno e alla presentazione del l’ultimo lavoro di Magdi Cristiano Allam. L’incontro è stato aperto con i saluti del presidente Giovanni Condorelli che ha ringraziato tutti gli intervenuti che hanno accolto l’invito ad ascoltare il giornalista, ex vice direttore del Corsera. “Per i musulmani quindi il Corano è Allah stesso, è della stessa sostanza di Allah, opera increata al pari di Allah – ha detto lo scrittore – a cui ci si sottomette e che non si può interpretare perché si metterebbe in discussione Allah stesso. Per contro, la tesi del Corano «creato», che sottintende che solo Allah è increato, consente l’uso della ragione per entrare nel merito dei contenuti del Corano, che possono essere oggetto di culto da parte della fede ma anche oggetto di valutazione e critica; così come consente la contestualizzazione nel tempo e nello spazio dei versetti rivelati per distinguere ciò che è da considerarsi attuale e lecito da ciò che è invece è da ritenersi prescritto e caduco; ci mette in ultima istanza nella possibilità di poter affermare la dimensione «plurale» dell’islam e, in questo contesto di pluralismo, ci consente di far primeggiare la scelta dell’«islam moderato» che concili la prescrizione coranica con il rispetto dei valori fondanti della nostra comune umanità. Per 56 anni ho scelto di battermi in prima persona, costi quel che costi, per affermare la bontà del Corano quale testo sacro dell’islam pur nella denuncia del terrorismo islamico. Nel 2003, dopo aver conosciuto Oriana Fallaci ed aver instaurato con lei un rapporto che, al di là della reciproca stima professionale, della condivisione della denuncia del terrorismo islamico e della pavidità dell’Occidente , si fondava su un affetto sincero e una solida amicizia, tuttavia il nostro rapporto fu turbato dal mio rifiuto di abbandonare l’islam e di concepire che la radice dell’islam risieda nel Corano. Mi sentivo contrariato quando scriveva: «L’islam è il Corano, cari miei. Comunque e dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile col concetto di civiltà». Eppure, all’indomani della mia conversione al cristianesimo il 22 marzo 2008, ho scritto: «Ho dovuto prendere atto che, al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale. L’errore in cui incorsi fu di immaginare che l’islam potesse essere riformabile al suo interno grazie all’impegno dei musulmani moderati. Alla fine, dopo oltre cinque anni trascorsi da condannato a morte dai terroristi islamici e reiteratamente minacciato dagli estremisti islamici, mi sono arreso di fronte all’evidenza: si può essere musulmani moderati come persone, ma non esiste un islam moderato come religione. Oggi più che mai dobbiamo avere l’acume intellettuale e il coraggio umano di leggere ad alta voce il Corano e di affermare pubblicamente i suoi contenuti. Non possiamo essere vittime, da un lato, dei musulmani moderati che difendono aprioristicamente e acriticamente l’islam pur di salvaguardare la loro credibilità ed onorabilità, dall’altro, degli occidentali che per paura di offendere i musulmani sostengono in modo altrettanto aprioristico e acritico che il Corano insegna l’amore e la pace, che i terroristi islamici non centrano nulla con l’islam. L’Italia non ha subito gravi attacchi dal terrorismo islamista, ma non può considerarsi al sicuro se si tiene conto che da anni diversi imam predicano odio, dozzine di centri islamici sono impegnati nel proselitismo e nel finanziamento a gruppi terroristici e che il Paese sta esportando combattenti nei teatri della jihad. Lo rileva un rapporto del Centro militare di studi strategici del ministero della Difesa. La comunità islamica italiana è composta da 1,6 milioni di persone, un terzo degli stranieri presenti, cui si aggiungono 60-70 mila convertiti. Sono una ventina le organizzazioni principali, più di 100 le moschee, 159 i centri islamici, decine le scuole coraniche, tanti i siti internet”. “Abbiamo deciso di invitare Allam a Carlentini – spiega il presidente dell’associazione Giovanni Condorelli – perché ha scritto 16 libri su Islam e immigrazione, è impegnato culturalmente ed ha fondato l’Associazione “Amici di Magdi Cristiano Allam” per diffondere informazione corretta. Devo però aggiungere che l’ho invitato anche perché, avendo avuto modo di incontrarlo, sono rimasto colpito dalla sua semplicità e dalla sua capacità di comunicare: è la persona giusta per affrontare un argomento delicato e importante per gli equilibri dell’umanità”.

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