di Emanuele Gentile
CARLENTINI – La qualità della vita di una comunità e di un territorio si misurano dalla disponibilità di servizi presenti ed attivi. Orbene, da troppo tempo si registra una drammatica contrazione dei medesimi che pregiudica in maniera pesante la succitata qualità della vita. Prendiamo, come esempio lampante di tale trend, la chiusura del CUP di Carlentini. Innanzitutto, non piace questo modo di comunicare da parte dell’ASP Siracusa. Un semplice cartello in cui si annuncia la chiusura del servizio a tempo indeterminato. Punto e basta. Nessuna reale spiegazione. E’ come se il titolare del servizio – l’ASP di Siracusa – considerasse non-cittadini i fruitori del servizio. Poiché non sono cittadini non vi è alcun obbligo di comunicare una ragione plausibile per la quale il servizio era da interrompere. Come potete notare si tratta di una modalità di comunicazione davvero involuta e povera. Soprattutto in un periodo quale il nostro dove la comunicazione e l’informazione sono da considerarsi attività strategiche da parte di chi somministra servizi essenziali. Infatti, il CUP è un servizio essenziale in quanto tutela il diritto alla salute di ognuno di noi. Un indice della qualità della vita non è solo quello dell’attivazione dei servizi, ma anche della loro prossimità rispetto al cittadino. Con la chiusura del CUP di Carlentini i cittadini saranno costretti ad andare ai CUP attivi a Lentini. Ospedale o ex-INAM. Bene? Per nulla. Come la mettiamo con chi non ha una macchina o un parente in grado di accompagnarlo a Lentini? E chi lavora? Non si venga a dire che ci sono le circolari… Il loro servizio non è assolutamente efficiente e andrebbe rivisto. Una cittadinanza non può essere privata di un servizio essenziale e che è un indice di civiltà sociale. Ho saputo che oggi al CUP dell’Ospedale hanno ritirato i ticket di prenotazione alle 10 di mattina e hanno chiuso a mezzogiorno. Questo è il livello di qualità dei servizi disponibili in un territorio? Non ci siamo nella maniera più assoluta. Poiché il CUP di Carlentini è chiuso bisognerebbe modificare l’orario dei CUP di Lentini allungandolo e prevedendo aperture pomeridiane. Solo così si lenirebbero le difficoltà di accesso al servizio per chi abita a Carlentini. Si dirà…ci sono le farmacie! D’accordo, ma si fanno pagare il servizio di prenotazione: 4,50 euro per chi non è esente e 3 euro per chi è esente. Ricordo che in provincia di Ragusa anche le farmacia espletano il medesimo servizio, ma a titolo gratuito. Quindi? Siamo certi che il Sindaco di Carlentini si starà già attivando per capire il perché dell’interruzione del servizio essenziale e vedere come attivarlo nuovamente. Tuttavia, rimane l’impressione di un’erogazione di servizi legata a un filo. Come se la loro somministrazione non fosse dovuta all’applicazione di normative, ma alla volontà spesso volubile della burocrazia. In soldoni, un giorno il servizio è attivo un altro no. Non c’è veramente certezza del domani come recita una notissima poesia di Lorenzo il Magnifico… Eppure la soluzione per assicurare un servizio stabile e continuativo ci sarebbe. Perché non consentire ai medici di famiglia di essere loro stessi CUP. Il servizio ne acquisirebbe in facilità operativa e in rapidità. Con grande risparmio in termini di tempo e di aggravi vari per noi cittadini. Cosa aspetta, quindi, l’ASP di Siracusa ad attivare il servizio di prenotazione su una modalità davvero di prossimità e diffusa? Ossia presso gli studi dei nostri medici di famiglia? La qualità della nostra vita sarebbe migliore e migliorata.