di Alfio Castro *
CARLENTINI – Complimenti a Emanuele Gentile che ha saputo cogliere lo spirito della celebrazione della festa di S. Giuseppe e della Sacra Famiglia che si celebra a Carlentini il lunedì dell’Angelo: ““emblema del più autentico e spontaneo animo carleontino”. Il Lunedì dell’Angelo giornata che viene comunemente detta Pasquetta. Nel calendario liturgico cattolico è il lunedì dell’Ottava di Pasqua, una festività che “prolunga” quella di Pasqua. Ma perché Lunedì dell’Angelo? Ce lo spiegano i Vangeli che narrano dell’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro di Gesù. Il Nuovo Testamento racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, assieme a Salomè andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli oli aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Matteo 28,5-6). E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri. Per motivi incomprensibili la tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al giorno successivo. Forse perché i Vangeli indicano “il giorno dopo la Pasqua“, ma evidentemente quella a cui si allude è la Pasqua ebraica, che cadeva di sabato. Non è mai esistito un “lunedì” in cui l’angelo è apparso alle donne, come tutti sappiamo questo è successo la mattina di Pasqua. L’espressione “lunedì dell’Angelo”, diffusa in Italia, è tradizionale e non appartiene al calendario liturgico della Chiesa cattolica, il quale lo indica come lunedì dell’Ottava di Pasqua. La saggezza della decisione decurionale del 1842 e dei carlentinesi per bene centosettantotto anni è stata quella di mantenere questa tradizione che ha un “unicum” nelle tradizioni pasquali in Sicilia. La peculiarità sta nell’aver associato il valore salvifico della Pasqua di Resurrezione con il valore della solidarietà del Lunedì dell’Angelo che per noi è S. Giuseppe e festa della Sacra famiglia. L’aver mantenuto nel tempo il nesso conseguenziale di Domenica di Pasqua e Lunedi di Solidarietà fa assumere a questi momenti forti della vita di ogni carlentinese un valore testimoniale unico: non esiste Pasqua se non nella dimensione della cura dell’altro, di mia sorella e di mio fratello. Sapremo custodire, mantenere e tramandare questo messaggio cristiano ai nostri figli? Mantenere la tradizione è importante! Ricordiamoci che la MEMORIA è sedimentata nella Tradizione dei popoli.
* Docente di Storia e Filosofia all’Istituto superiore scolastico “Megara”, già presidente parrocchiale di Azione Cattolica e già vice presidente Diocesano del Settore Adulti dell’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Siracusa.