CARLENTINI – Da quattrocento anni la città di Carlentini è sotto la protezione di Santa Lucia. acclamata come “Patrona, Protettrice ed Avvocata” della città dal 15 marzo 1621. L’arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto ha aperto lunedì sera, l’anno luciano, per ricordare il 400 anniversario dell’elezione a patrona e protettrice della città,, nel corso della sua prima visita alla comunità carlentinese. Il presule della chiesa siracusana, lunedì sera, prima della celebrazione Eucaristica, è stato accolto da parroco della chiesa Madre don Salvatore Siena, dal parroco della chiesa Sant’Anna don Marco Pandolfo, della chiesa Santa Tecla don Alfredo Andronico e dal parroco della chiesa Maria Santissima della Stella don Puccio Adamo. Alla celebrazione eucaristica ha partecipato il sindaco Giuseppe Stefio, dal vice sindaco Salvatore La Rosa e dal vice comandante della Polizia municipale Luciano Campagna, dal presidente della Deputazione di Santa Lucia Nicolò Culò, i componenti della Deputazione e dal presidente dei Devoti di Santa Lucia Sebastiano Catalano e dai devoti di Santa Lucia, dal presidente dell’Azione Cattolica Salvatore Di Salvo e dai soci di Ac. Un anniversario dal sapore speciale per la città di Carlentini, limitato dalla Pandemia. Il parroco della chiesa Madre don Salvatore Siena ha presentato all’arcivescovo le comunità ecclesiali della città e dopo si è soffermato sulle celebrazioni del 400 anniversario dell’elezione di Santa Lucia, a patrona e protettrice della città di Carlentini. “Con il consiglio pastorale e l’amministrazione comunale – ha detto il parroco don Salvatore Siena – avevamo preparato un fitto programma per solennizzare questo avvenimento, ma la Pandemia ha bloccato tutto. Noi vogliamo ricordarlo e festeggiarlo con la celebrazione Eucaristica. La ringrazio per la sua presenza in mezzo a noi”. “In anno luciano che abbiamo aperto – ha detto l’arcivescovo di Siracusa Mons. Francesco Lomanto – per ricordare il 400 anniversario dell’elezione di Santa Lucia a patrona della comunità di Carlentini, tre sono messaggi che la nostra patrona ci suggerisce: siate luce di vita, seme di speranza e fermento di carità. Tutti siamo chiamati ad essere una sola cosa con Gesù prendendo esempio di Lucia”. La devozione dei carlentinesi per la vergine e martire siracusana trae origine dal recupero di una notizia agiografica secondo la quale Lucia, nel febbraio del 301 dopo Cristo, si sarebbe fermata sul pianoro della Meta – il colle sul quale dodici secoli e mezzo dopo sarebbe stata fondata Carlentini – lungo il pellegrinaggio verso Catania compiuto per implorare sulla tomba della martire Agata la guarigione della madre Eutichia. Le stesse fonti luciane, quelle alle quali si richiamano gli studiosi per ricordare le gesta della vergine e martire siracusana, confermano il pellegrinaggio a Catania presso il sepolcro di Agata di Lucia, della madre Eutichia e di molti altri concittadini siracusani. Fino agli anni Quaranta del secolo scorso esisteva in via Porta Agnone, all’estremità settentrionale dell’abitato, un vecchio albero di ulivo selvatico comunemente conosciuto come “u peri aliva ri santa Lucia”. Secondo un’antica tradizione orale sotto quell’albero Lucia e la madre si sarebbero fermate per ritemprarsi dalle fatiche del viaggio. Oggi vi è una stele votiva, realizzata con il contributo dei fedeli e devoti carlentinesi. L’Anno luciano si chiuderà il 13 dicembre 2021.