di Emanuele Gentile
CARLENTINI – Venerdì sera con la messa in scena nel meraviglioso scenario del Parco Archeologico di Leontinoi da parte degli studenti del Ruiz di Augusta de “Le Baccanti” di Euripide sembra di aver ripreso un discorso interrotto. Un discorso interrotto che risale agli anni novanta allorquando la manifestazione del teatro scuola voluta fermamente dell’assessore del tempo Giuseppe Siena aveva accesso i riflettori sul sito archeologico e aveva dato speranze di sviluppo all’intero territorio. Purtroppo quell’esperienza sfiorì ed abbiamo dovuto attendere l’anno in corso per vedere un ritorno di interesse attorno al parco archeologico. Prima di tutto, la firma di istituzione del parco grazie al compianto assessore regionale Prof. Sebastiano Tusa. Di questi giorni è la nomina del direttore del parco nella persona del Dott. Lorenzo Guzzardi. Infine la serata di ieri dove una comunità ha riscoperto la magia dei luoghi facendo sospirare per le tantissime occasioni perse nel corso di questi anni. Per essere chiari, l’istituzione del parco, la nomina del direttore e la bella serata organizzata dal Circolo di Conversazione e dalla Pro Loco devono essere intesi come punto di inizio. Cioè non ci si può fermare. Anzi il bello inizia proprio ora. In primis, dobbiamo attendere gli atti che il neo-direttore porrà in essere per capire come si evolverà la situazione poiché il parco ha la necessità di essere costantemente aperto e fruibile ai visitatori. E’ il punto fondamentale che determinerà tutti gli altri passi successivi. La città deve avere un progetto per il parco e per l’intero circondario. Nel senso che il parco può e deve diventare il volano per il rilancio di una comunità mortificata da una crisi che si protrae da fin troppo tempo. Bisogna pensare alla promozione turistica, all’informazione turistica, alla formazione di personale in grado di sapere fare turismo, di approntare parcheggi, di sviluppare una programmazione di rinascimento del territorio stesso. Le cose da fare sono molte, eccome! Pertanto, sarebbe utile creare un organismo che si occupi di immaginare un progetto turistico per la città. In modo che il tutto abbia una sua plausibilità in funzione di obiettivi, strategie e risultati ben determinati e tangibili. Infine, la città intesa come l’insieme dei cittadini deve sentire come proprio il parco archeologico. Per i carlentinesi il parco deve costituire un punto di orgoglio. Ognuno di noi deve considerare il parco come casa sua. Noi cittadini abbiamo l’urgenza di comprendere che siamo stati omaggiati di un gran bel dono. Da qui si evince il dovere di tutelarlo, salvaguardarlo e custodirlo. Se la città lo sente compe parte integrante della propria identità il parco sarà una piacevole sorpresa per tutti noi…altrimenti… Parco archeologico, si riparte? Eliminiamo il punto interrogativo perché per noi il parco archeologico deve essere un imperativo categorico. Si riparte, punto.