CATANIA – «Un risultato che premia il percorso avviato in Sicilia grazie alla collaborazione tra l’Ordine degli Architetti di Palermo e quello di Catania. Un traguardo che ci rende orgogliosi e che consentirà finalmente di costruire un nuovo corso per la nostra professione. Il risultato di un confronto aperto, ampio e condiviso su una precisa visione dell’architettura e degli architetti, che è stato attuato “dal basso”, attraverso incontri tematici organizzati dai territori stessi». Commenta così il presidente della categoria etnea e coordinatore FAS (Federazione Architetti di Sicilia) Alessandro Amaro, l’elezione del palermitano Francesco Miceli alla presidenza del Cnappc (Consiglio nazionale Architetti). «Si tratta del primo siciliano nella storia a ricoprire quest’incarico – continua Amaro – ciò consentirà alla nostra Isola di avere un ruolo di primo piano e di mostrare l’energia e la vitalità che contraddistingue le nostre eccellenze. Da parte mia e di tutto l’attuale Consiglio i più sinceri auguri di buon lavoro a Franco». «Il progetto “ValoreArchitetto”, con cui è stato possibile raggiungere l’obiettivo – continua Amaro – raggruppa le istanze di Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in un unico grande progetto. Vogliamo diventare protagonisti del nostro futuro, impegnati per la crescita civile e culturale del Paese, intervenendo attivamente alla sua transizione ecologica. Un invito alla partecipazione per dare vita a un’azione collettiva, cercando di ridare centralità al ruolo di garanzia che è proprio delle professioni di interesse pubblico, a beneficio delle città e dei territori. I progetti da mettere in campo dovranno essere all’altezza delle sfide che la situazione attuale impone. È impensabile agire con la stessa logica, la stessa metodologia impiegata nel recente passato, durante il quale abbiamo registrato un serio ritardo su molte questioni che costituiscono l’essenza della nostra azione, sia come Istituzione a garanzia della società, sia come realtà di riferimento per i nostri colleghi. Affrontare l’attuale contingenza e il prossimo futuro richiede molta concretezza e capacità di ascolto per proporre soluzioni attuabili da condividere con la politica e con la stessa società: siamo certi che Franco Miceli sarà l’uomo giusto al momento giusto. Per far avere agli architetti un ruolo attivo nelle trasformazioni normative, culturali e professionali in atto»