CATANIA – «È una situazione che crea molta preoccupazione: i cantieri sono fermi, le imprese vivono una condizione di grande difficoltà poiché non riescono a monetizzare i crediti, il sistema rischia di subire un danno importante, in un momento davvero critico», queste le parole di Rosario Fresta, presidente di Ance Catania, l’Associazione dei Costruttori etnei che stamattina – venerdì 18 novembre – ha ospitato un seminario sui “Bonus edilizi” in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania, Confindustria Catania e l’Ordine degli Ingegneri di Catania. «Il bonus ha creato a livello nazionale migliaia di posti di lavoro, ha dato impulso alle costruzioni e all’economia – continua il presidente Fresta – oltre ad aver permesso una notevole riqualificazione urbana. Ance chiede di sedersi intorno a un tavolo e confrontarsi sul futuro e sulla programmazione, per capire come andare avanti: i continui cambi e la perenne incertezza risultano inaccettabili».
«Questo strumento legislativo ha permesso una grande ed importante ripresa dell’edilizia – aggiunge il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco – ha ridato valore agli immobili, quel valore che, negli anni, si era perso. Dal punto di vista economico, smantellarlo, sarebbe una sciagura». «Oggi siamo riusciti a mettere attorno a un tavolo – sottolinea Salvatore Virgillito, presidente Odcec Catania – imprenditori, professionisti, banche e Agenzia delle Entrate (presente il capo area Imprese Minori dell’Ufficio Controlli Giovanni Cutuli), con l’obiettivo di comprendere insieme qual è la direzione da seguire. Il nostro ruolo, a garanzia e controllo degli iter procedurali, continuerà ad essere di supporto e sostegno sia alle imprese che ai privati cittadini, soprattutto sulle questioni ancora aperte in tema di circolazione dei crediti e riattivazione del circuito della cessione».
Ma il bonus non si configura solo come uno strumento tecnico, è necessario sottolinearne il valore intrinseco, poiché soprattutto in una terra come la nostra, ad alto rischio sismico, la riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici si traduce in tutela della salute e delle vite umane. Considerando che la prima legge antisismica organica è stata approvata nel 1974 – ed è diventata operativa l’anno successivo – il 70% del patrimonio edilizio esistente è stato costruito in regime di asismicità. Queta percentuale si alza all’80% in Sicilia, tenuto conto del fatto che la maggior parte del territorio è stato dichiarato sismico alla fine del 1981. «Si è persa per strada la reale criticità da affrontare e superare – sostiene Alfio Torrisi segretario Ordine Ingegneri di Catania, presieduto da Mauro Scaccianoce – poiché i Bonus avrebbero dovuto consentire la messa in sicurezza del patrimonio edilizio, la riqualificazione urbana e ambientale, dal punto di vista della qualità architettonica e dell’efficientamento energetico. Gli ingegneri si sono sempre battuti per chiedere il potenziamento di uno strumento che può davvero cambiare il volto delle nostre città. Si sta rischiando di vanificare una grande opportunità, non solo per la nostra categoria, ma per tutti i cittadini». «Grazie ai Bonus il gettito fiscale è aumentato – afferma a gran voce Salvatore Messina, vicepresidente ANCE Catania Urbanistica e Territorio – sono aumentati i contributi, ma soprattutto è stato possibile rigenerare buona parte del patrimonio edilizio del nostro territorio. Adesso ci troviamo in un momento di stallo, di schizofrenia normativa che ha limitato il nostro operare. Sono stati emanati oltre 20 provvedimenti: una norma contraddice un’altra, ne rimuove un’altra ancora. Da luglio speriamo in una ripresa che tarda ad arrivare, le banche sono piene di crediti: adesso spetta al Governo prendere le opportune decisioni su come sbloccarli».
Hanno partecipato all’incontro: Concetto Costa (presidente BCC di Pachino), Eleonora Contarino (segretario e consigliere Odcec Catania), Nicolò La Barbera (presidente Odcec Palermo), Carlo Napoleoni (Responsabile Divisione Imprese Area CBO BCC Banca ICCREA) e Giuseppe Avanzato (commercialista di Agrigento).