CATANIA – Dopo cinque anni di permanenza come capo centro operativo Dia il primo dirigente della polizia Renato Panvino lascia Catania per assumere l’incarico di vicario del Questore di Nuoro. Durante la sua gestione la Direzione investigativa antimafia etnea ha eseguito importanti operazioni nel contrasto alla mafia in Sicilia orientale con arresti anche di ‘colletti bianchi’ dell’imprenditoria e della pubblica amministrazione e l’aggressione ai patrimoni dei clan con il sequestro di beni per oltre 279 milioni di euro e la confisca per 456 milioni di euro.
Risultati, ha spiegato Panvino nel saluto alla città, arrivati grazie all’applicazione del ‘Modello Catania’ sostenuto dal procuratore Carmelo Zuccaro per combattere le cosche che tentano di infiltrarsi e condizionarne il funzionamento della pubblica amministrazione e dell’imprenditoria e lucrare nuovi illeciti guadagni, principalmente col controllo degli appalti pubblici.
“Catania è una città di frontiera – ha affermato Panvino – affascinante e bellissima dove ho trovato ufficiali bravissimi, personale in gamba, una Procura attiva e sensibile e giornalisti che fanno bene il loro lavoro. Sono orgoglioso di essere stato il capo centro della Dia di Catania. Non ci ha intimorito alcuna azione, abbiamo fatto sempre il nostro dovere senza enfasi”. Panvino ha rivolto “un pensiero alla gente semplice di Catania, ai cittadini senza nome che ci fermano e ci dicono ‘bravi continuate così, siete il nostro orgoglio'”. “Sono triste nel lasciare questa città – ha aggiunto – ma felice di rientrare in Polizia e di fare il vicario in una Questura di una terra difficile, dove la mia amministrazione ha ritenuto io possa dare una mano, guidata da un questore che ha grande esperienza”.
L’ultimo “sentito saluto a Catania” l’ha rivolto ai giornalisti: “siete indispensabili per la democrazia e per la lotta alla mafia – ha detto Panvino – siete stati preziosi compagni di viaggio: continuate a tenere la schiena dritta e a scrivere quello che avete sentito e visto”