Oggi il nostro cuore è pieno di tristezza perché è andata via una delle luci più belle della Sicilia. Ci riferiamo al Maestro Franco Battiato deceduto in data odierna all’età di 76 anni. Rimaniamo attoniti. Senza parole. Confusi. Sgomenti. Il problema è che è partito in un viaggio tutto suo una delle menti maggiormente originali e personali della storia della Sicilia del secondo Novecento. Lui nato ad Ionia (quando ancora Riposto e Giarre costituivano un unico comune) ha tratteggiato con il suo tratto unico una stagione importante della cultura italiana degli ultimi decenni. Il Maestro è stato un vulcano – è proprio il caso di rimarcarlo – di idee. Non si accontentava della normalità o della quotidianità. Il suo spirito indagatore era propeso alla pura creazione e invenzione. Anche quando componeva musica Pop come “Bandiera Bianca” il maestro riusciva sempre e comunque a dare una sua impronta particolare e in grado di tirare fuori dalla prevedibilità del mainstream un pezzo che a primo acchito poteva apparire fin troppo semplice. Era figlio di Sicilia perché mai domo di sapere, conoscere, ragionare e discernere. In questo era simile a un Sciascia oppure al lentinese Sgalambro od ancora a Camilleri. Tutta la sua vita artistica è stata una continua ricerca di nuovi linguaggi e modalità espressive. Senza mai tirarsi indietro e oltrepassando spesso e volentieri le Colonne d’Ercole. Era un puro genio nel senso che la purezza del genio risiedeva nella sua capacità di creare idee che non erano destinate esclusivamente a se stesso, ma che trovavano un’audience ben più che consistente nel pubblico italiano e nei suoi gusti. Ha accompagnato la nostra vita come non mai con la sua riservatezza e garbo. Con la sua ironia tipicamente siciliana. Con il suo essere conscio di essere figlio di una terra speciale quale è la nostra amata Isola. Quanto abbiamo perso con la sua dipartita! Dicevo di luce. Eh si la nostra terra ha visto spegnersi una di quelle luci che davano lustro alla nostra terra come non mai. Una luce bella, che sa di meravigliosa cultura, inquieta e per nulla propensa alla facilità esteriore dei tempi moderni. La riveriamo con immensa graditudine Maestro. I Siciliani.