CATANIA – Non ha rivelato se lo scopo fosse quello di rivenderli o fare una scorta gratis, il 26 enne arrestato l’altro giorno, dai Carabinieri della Stazione di Librino, per aver rubato prodotti gastronomici particolarmente costosi all’interno di un supermercato nel quartiere “Pigno”.
In particolare in tarda mattinata, il giovane catanese è entrato in un supermercato di via Acquicella Porto portando con sè una grossa busta in plastica rigida e dopo aver gironzolato con nonchalance tra i corridoi dove sono esposti i vari prodotti, si è soffermato presso il banco frigo. Qui il giovane, cercando di passare inosservato, ha velocemente selezionato i generi alimentari di maggior pregio e qualità presenti tra gli espositori, riponendoli nella borsa della spesa.
Raggiunte le casse e approfittando della confusione, lo stesso è però uscito senza pagare, passando dal varco riservato a chi non fa acquisti, con la pesante busta ben nascosta sotto la giacca.
Purtroppo per lui, in quel momento, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Librino era entrata nel parcheggio del market per i consueti controlli e vedendolo uscire in tutta fretta dalle porte scorrevoli, si è insospettita. Il ragazzo infatti, accortosi della presenza dei militari, ha subito fatto “dietro front”, rientrando nell’attività commerciale. Questa “strana” mossa ha chiaramente attirato l’attenzione dei Carabinieri, che hanno così deciso di verificare se stesse tentando di allontanarsi dall’uscita secondaria dell’attività, quella che si affaccia sugli attigui parcheggi coperti.
L’intuizione degli uomini dell’Arma si è rivelata fondata perché, poco dopo, lo hanno effettivamente visto entrare negli spazi coperti riservati alle auto dei clienti, abbandonare la pesante busta nei pressi degli stalli dei carrelli e fuggire a passo spedito.
I militari lo hanno quindi bloccato e identificato, recuperando anche la refurtiva, del valore commerciale di oltre 300,00 €.
Tutta la merce è stata subito riconsegnata al responsabile del negozio, mentre il 26enne è stato arrestato per “furto aggravato” e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto a seguito di un “rito direttissimo”.