CATANIA – I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso di un controllo volto al monitoraggio delle merci e delle persone in procinto di entrare nel territorio nazionale, hanno individuato nel porto di Catania un autotrasportatore di nazionalità maltese che portava illecitamente al seguito denaro contante per un ammontare pari a 115.361,00 Euro.
I Finanzieri del II Gruppo di Catania, quotidianamente impegnati nei servizi di vigilanza doganale presso il Porto del capoluogo, hanno fermato una motrice appena scesa dalla motonave proveniente dall’Isola dei Cavalieri. Nel corso della consueta intervista che i militari effettuano con i passeggeri o gli autotrasportatori che giungono in Italia, finalizzata a raccogliere ogni utile informazione per valutare le ragioni del loro viaggio, il 47enne maltese che guidava il mezzo ha fornito risposte confuse e manifestato segni di agitazione.
Insospettitisi, gli operanti hanno quindi proceduto ad un’accurata ispezione della motrice, nel corso della quale è stata rinvenuta una borsa, abilmente occultata tra le paratie della cabina, contenente l’ingente quantitativo di banconote.
In assenza della preventiva dichiarazione, obbligatoria per tutti coloro che portano al seguito denaro contante oltre la soglia consentita dei 10.000 Euro, il conducente del mezzo si è reso responsabile di una violazione amministrativa per illecita importazione di valuta.
Come previsto dalla normativa di riferimento, i militari della Guardia di Finanza e i funzionari doganali hanno quindi proceduto al sequestro di 52.680,50 Euro, ovvero la metà della somma eccedente i limiti di legge.
La quota di denaro cautelato è garanzia del pagamento da parte del trasgressore della sanzione che sarà poi comminata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La suddetta attività è da inquadrarsi nel più ampio contesto di controlli di natura doganale e finanziaria, esercitatati congiuntamente dai Militari del Corpo e dai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, volti a contrastare l’illecita movimentazione di valuta e, conseguentemente, permettere di accertare altri comportamenti criminali quali, ad esempio, l’evasione fiscale, la produzione e commercializzazione di merci contraffatte, il riciclaggio.