CATANIA – L’ecosistema di un mare che è brutalmente invaso dall’uomo riserva tantissimi pericoli a chi lo abita per natura: dalla plastica alle eliche dei natanti, dagli ami alle reti da pesca, spesso le tartarughe che popolano le nostre coste, anche se ben corazzate, rimangono vittime di incidenti che ne compromettono le funzionalità vitali. «L’inquinamento da plastiche, per esempio, è oramai una delle minacce più frequenti per la fauna marina, spesso letale per le tartarughe – sentinelle del nostro mare – che scambiano i rifiuti per meduse e non riescono a sopravvivere per lacerazioni, ostruzioni o perforazione del tratto gastrointestinale», sottolinea Luigi Calabrese, presidente del Fondo Siciliano per la Natura – SWF onlus, associazione siciliana che, con i suoi volontari, si occupa della gestione dei Centri Recupero, con il supporto di medici veterinari.
È sulla scia di questa grande emergenza che presto ad Acicastello (Catania) nascerà l’ospedale per il recupero, la cura e la riabilitazione delle tartarughe marine. Un progetto che è sbarcato sulla piattaforma di crowdfunding www.laboriusa.it per essere sostenuto da tutti coloro che rispettano, proteggono e si prendono cura (con amore) del nostro ambiente. «Le coste della Sicilia Orientale – continua Calabrese – sono frequentate da Caretta Caretta ed altre specie affini, che percorrono il Mediterraneo secondo regolari flussi di migrazione, e sostano lungo le nostre spiagge per la deposizione delle uova. Per tale motivo, Fondo Siciliano per la Natura ha proposto all’Amministrazione di Acicastello di allocare il Centro Recupero Tartarughe Marine all’interno della ex Biblioteca Comunale (locale abbandonato e da ristrutturare interamente), proprio sulla scogliera, in prossimità del porto di questo centro marinaro, ricco di storia e di opportunità legate alla tutela della biodiversità che, partendo proprio dal mare, si estende all’intera Biosfera. Ecco perché l’associazione si occuperà anche del monitoraggio della fauna acquatica, delle specie aliene e dei cetacei, in collaborazione con altri Enti che già lo fanno». Grazie al progetto “SOS Tartarughe” potranno nascere anche in Sicilia Orientale, sale chirurgiche, radiologiche e vasche per l’ospitalità, per supportare una degenza spesso lunga e difficoltosa.
Un progetto tutto da costruire: «Le attrezzature saranno finanziate da Invitalia/Cultura Crea a seguito di aggiudicazione di bando pubblico – continua Calabrese – ma le opere murarie, di impiantistica e di adeguamento dell’immobile sarà a totale carico dell’Associazione e si svilupperanno in connessione diretta con l’Attrattore Culturale di riferimento (ex Manifattura Tabacchi, Catania) per tutti gli aspetti concernenti la divulgazione degli aspetti etici, culturali, educativi delle attività previste».
Grazie alla #gentelaboriusa tutti potranno contribuire con un piccolo gesto per il finanziamento dell’impianto elettrico, completo di illuminazione esterna del sito: l’obiettivo da raggiungere è di 3mila euro.
A seguire link per donare
https://www.laboriusa.com/campaigns/il-nuovo-ospedale-delle-tartarughe-marine/