Mio padre era sempre uso acquistare La Sicilia e nel corso degli anni settanta seguivo in maniera particolarmente intensa le vicende della mia città natale. Ossia Catania. Venivo, dunque, a conoscenza di una situazione di estrema violenza che pervadeva l’intera città. La città di quegli anni e dei decenni seguenti sembrava prigioniera di una mafia arrogante e brutale. Una mafia che non si fermava davanti a nulla. Questo è il quadro che emerge dalla lettura del libro pubblicato da Pino Vono, storico membro dei Falchi. Questo corpo di polizziotti creato in seno alla Questura di Catania aveva il peculiare compito di combattere con fermezza e determinatezza una violenza senza limiti. Questi Falchi mi parevano dei cavalieri medievali pronti a sacrificare la propria vita affinché il bene predominasse sovra il male. Anzi avevo la netta sensazione di trovarmi innanzi a degli epigoni di San Giorgio che lottava ogni giorno contro l’infido drago. Il libro intitolato “Catania: La Chicago del sud” segue di circa 3 anni la pubblicazione de “I Falchi nella Catania fuorilegge”. Intendimento dell’autore – l’ex Falco Pino Vono – è quello di delineare una storia approfondita e precisa della Catania fuorilegge che si dipana dagli anni settanta fino ai giorni nostri. L’obiettivo è perfettamente riuscito poiché il libro è il prodotto di uno che ha vissuto in prima persona gli eventi e sa quindi come sono andate le cose. Sfogliando le 250 pagine e più del libro si ha la sensazione di una città in guerra. Le pagine raccontano di continui omicidi, cambio di alleanze criminali e del sacrificio continuo dei Falchi. Alcuni dei quali non ci sono più perché deceduti in servizio. Per certi versi la Catania descritta accuratamente da Pino Vono è una Beirut occidentale. I vari clan che si contendevano la supremazia territoriale e degli affari illeciti erano composti da feroci killer che non esitavano a sparare pur di raggiungere i loro obiettivi strategici. Pensate che in certi anni si viaggiava sui 120 morti l’anno! Catania era davvero sinonimo di insicurezza al massimo grado. Una violenza a cui la città intesa come popolazione e istituzioni rispondevano con indifferenza se non con evidente collusione. Una particolarità del libro. I nomi dei mafiosi sono storpiati poiché l’autore ha avuto la geniale idea di fare così per non fornire ulteriore pubblicità a persone che hanno trasformato Catania e il suo hinterland in un terreno di conquista e battaglia senza alcun rispetto per la dignità umana. “Catania: La Chicago del sud” è un libro da avere poiché racconta con fare esemplare la storia della Catania “palude della mafia” e che spesso si tende a dimenticare. Un libro per conoscere, riflettere e agire. Sempre contro la mafia!