CATANIA – “Due anni or sono, in piena pandemia, pensai quanto sarebbe stato bello, per i disabili visivi, poter ascoltare in sintesi vocale, al di là di quanto si trova sul web, i contenuti di un quotidiano dalla prima all’ultima pagina. Un Giornale parlato, per rifarci al servizio del Libro parlato del Centro nazionale dell’Uici. Così ne ho discusso con i vertici del quotidiano La Sicilia e adesso, finalmente, siamo partiti con questo progetto pilota dalla grande valenza sociale, che in qualche mese porterà frutti concreti”.
Lo ha detto Gaetano Renzo Minincleri, presidente del Consiglio regionale siciliano dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, dopo aver sottoscritto, con la Domenico Sanfilippo, editrice de La Sicilia, una partnership che, per realizzare il progetto, impiegando dispositivi di grande diffusione, mette insieme le competenze degli esperti informatici del giornale e di quelli, con uno specifico indirizzo tiflologico, di Uici Sicilia.
La firma della convenzione è avvenuta al termine di un incontro, svoltosi nella sede del Quotidiano a Catania, al quale erano presenti, oltre a Minincleri, all’editore Domenico Ciancio e al direttore de La Sicilia Antonello Piraneo, anche l’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali Antonio Scavone, il dirigente dell’Assessorato Guglielmo Pietro Reale, e, per l’Uici regionale, la consigliera delegata Rosy Lattuga e il segretario del Consiglio Giorgio Silvestro. Presente anche il coordinatore tecnico del progetto, Cristofaro Campagna de La Sicilia.
“Ciechi e ipovedenti – ha commentato Scavone – sono stati finora esclusi dal piacere di leggere, ogni mattina, il giornale. Adesso questo grande progetto consentirà che nessuno venga escluso da quel grande strumento di collegamento sociale che sono i quotidiani. E sono felice che parta proprio da Catania quest’iniziativa che considero una pietra miliare nell’inclusione sociale perché, dal punto di vista editoriale, si esce dalla logica della copia venduta in più per puntare sulla necessità di raggiungere tutti”. A parte il software dedicato, il progetto prevede un grosso lavoro redazionale per apporre gli indispensabili tag agli articoli in maniera che possano essere “letti” dal sistema. E quest’ultimo dovrà essere rodato attraverso test sul campo che coinvolgeranno un certo numero di ciechi e ipovedenti.
“Questo progetto – ha aggiunto Piraneo – esalta il ruolo sociale che, oggi, un quotidiano deve avere. I giornali devono dare notizie ma anche chiedersi come farle giungere ai lettori. Per questo abbiamo raccolto la sfida dell’Uici e tutti insieme, società editrice, direzione, redazione e soprattutto i nostri tecnici, guidati dall’ingegner Campagna, abbiamo lavorato in squadra per venire incontro alle esigenze di quei lettori che non possono leggere la carta stampata. Il nostro auspicio è dunque che il software messo a punto possa essere utilizzato anche da altre realtà editoriali in tutt’Italia”.
“Intanto – ha concluso – è con legittimo orgoglio che rivendichiamo questa primogenitura. E poiché il progetto è nato da una fortissima spinta civile del presidente Minincleri, non ci limiteremo a realizzare un sistema puramente tecnico, ma promuoveremo una campagna di emancipazione e integrazione delle persone con disabilità visive e con multi-disabilità, puntando su articoli e servizi di approfondimento che possano illustrare queste realtà spesso poco conosciute”