CATANIA – “Louis Braille con i suoi magici puntini a rilievo ci ha aperto le porte del Sapere e della Conoscenza”. Lo ha detto Maria Francesca Oliveri, presidente del Consiglio regionale dell’Uici, aprendo sabato scorso nel Polo Tattile Multimediale di Catania, l’incontro per lanciare quella diciassettesima Giornata nazionale del Braille che prevede numerose iniziative da parte delle sezioni territoriali siciliane con il fine di “celebrare la diversità e promuovere l’uguaglianza”.
Un grande applauso è scattato quando Maria Francesca Oliveri ha citato Giuseppe Castronovo, per anni presidente regionale dell’Unione ciechi e da poco scomparso: “Anche se non è più qui, tutto attorno a noi ci parla di lui e siamo certi che anche da lassù continuerà a guidarci”.
Il senatore Enzo Bianco ha ricordato come proprio da Castronovo gli fosse venuta la richiesta di lavorare per l’istituzione, in Italia, di una giornata dedicata ai non vedenti. Così, Bianco fu primo firmatario di un disegno di legge “approvato all’unanimità da entrambi i rami del Parlamento, in pochi mesi”. Tra le autorità intervenute sabato, anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha ricordato come, in occasione della Finanziaria siciliana, l’aula si sia mostrata stata sensibile ad alcune richieste dell’Uici. “E io – ha detto – rimango sempre a disposizione di questa importante comunità, per portare avanti politiche d’inclusione”. E Viviana Lombardo, assessore alle Pari opportunità del Comune di Catania, in rappresentanza del sindaco Enrico Trantino, ha ricordato il recente lavoro con l’Uici provinciale “per verificare che il nostro Ente avesse rispettato, nelle assunzioni, le quote riservate a non vedenti e ipovedenti”. Tra gli intervenuti anche Maurizio Gibilaro, past governatore del Lions distretto Sicilia, che ha ricordato il gran numero di mappe tattili Braille per il turismo e soprattutto l’Unità oftalmica mobile donati lo scorso anno, e Salvo Paladino, commissario straordinario dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania. Agli ospiti sono state donate ceramiche policrome realizzate da artigiani non vedenti.
Poi il cuore della giornata: l’incontro, moderato dal segretario regionale dell’Uici Giorgio Silvestro, comprendente una serie di relazioni sull’attualità del Braille. E aperto dalla vicepresidente nazionale dell’Unione, Linda Legname, che ha messo in relazione, anche attraverso antiche testimonianze filmate, la figura di Helen Keller – scrittrice sordo-cieca dall’età di due anni che, grazie al Braille fu, nei primi del Novecento, la prima non vedente laureata – e lo stesso inventore del sistema di scrittura, accomunati dalla volontà di superare ogni ostacolo.
“Entrambi – ha detto – ci hanno lasciato un immenso patrimonio di libertà e civiltà: attraverso l’autonomia, il Braille consente di cercare la felicità e realizzare il proprio progetto di vita”.
È poi stata analizzata l’attualità del sistema di scrittura in rapporto con le tecnologie informatiche.
“Senza il Braille i ciechi resterebbero degli analfabeti” ha affermato il consigliere nazionale dell’Uici Tommaso Di Gesaro, mentre il presidente della Stamperia Braille, Vincenzo Gueli, ha ricordato come la struttura di Catania produca per gli studenti della Sicilia non solo testi scolastici e universitari in Braille, in Nero-Braille e in Large print, ossia con caratteri ingranditi, destinati agli ipovedenti, ma anche testi con formati digitali per sintesi vocale, display Braille e audiolibri.
Leonardo Sutera Sardo, responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica della Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, con la collega Maria Concetta Cusimano, ha spiegato con un esempio perché il Braille sia “uno strumento essenziale per l’apprendimento e l’autonomia culturale” dei non vedenti. “Provate a pensare – ha detto – all’analisi matematica: è impossibile che ci si affidi soltanto all’ascolto”. E Luca Grasso, tiflologo e direttore del Polo Tattile Multimediale, ha aggiunto: “La tavoletta Braille ci dà il senso dell’orientamento, consentendo al bambino cieco la percezione degli spazi. Soltanto dopo possono arrivare dattilo e display Braille”.
Rita Puglisi, presidente dell’Uici di Catania, ha parlato della pluriminorazione, riguardante chi è affetto da altre disabilità – psichiche, motorie, di linguaggio – oltre a quella visiva. “E dobbiamo abbracciare sempre di più – ha affermato – le problematiche della pluriminorazione”. Della stessa opinione Tommaso Di Gesaro che è anche presidente dell’Unione a Palermo: “Portare un ragazzo non vedente e pluriminorato nella scuola comune è una forma di tortura perché verrà emarginato. Per queste persone occorrono forme speciali d’istruzione”.
Dopo l’illustrazione del programma delle manifestazioni della Giornata del Braille nelle sedi territoriali siciliane da parte di Giorgio Silvestro l’incontro è stato chiuso dall’esibizione di Antonino Leandro Martorana, giovane pianista e compositore non vedente, che ha chiosato: “Senza il Braille non avrei mai potuto comporre musica”.