CATANIA – “Abbiamo chiesto al presidente della Stamperia regionale Braille di fare di Abitare gli abiti un libro parlato e divulgarlo perché svilupperebbe quell’appetito alla lettura così importante per noi non vedenti e ipovedenti”.
Lo ha detto ieri nel Polo Tattile Multimediale, durante la presentazione del volume di poesie di Lina Maria Ugolini, la docente non vedente Angela Maria Messina, che ha parlato del libro alla presenza dell’autrice, mentre l’attrice Aurora Cimino recitava i suoi versi e la spettacolarizzazione veniva completata dalle canzoni di Anna Al Contrario accompagnata alla chitarra da Riccardo Privitera. Durante manifestazione, abbastanza affollata nonostante l’acquazzone che aveva poco prima colpito Catania, la docente ha sottolineato l’impegno per la realizzazione di audiolibri da parte di Gaetano Renzo Minincleri, il quale – assente per impegni istituzionali -, oltre a guidare la Stamperia, è il presidente del Consiglio regionale dell’Uici. “Abbiamo scelto di accogliere al Polo Tattile – ha sottolineato Angela Maria Messina, ringraziando anche Luca Grasso, direttore della struttura – queste liriche, perché sollecitano moltissimo i nostri sensi. Al di là del piano visivo, fanno infatti appello all’udito, ai suoni, all’olfatto, al gusto. E quindi esaltano l’immaginazione arricchendo la fantasia, perché attraverso i sensi il dialogo è fortissimo e quel che, per noi, la vista non coglie, riescono a sollecitarlo le sensazioni che Lina Maria Ugolini ci trasmette attraverso le sue brevi liriche, così efficaci”. Il pubblico ha accolto con grandi applausi la lettura delle poesie, scelte proprio da Aurora Cimino, la quale le ha selezionate da Abitare gli abiti, che ha come sottotitolo Bucato in versi, ed è stato pubblicato dalle Edizioni del Foglio clandestino. Grande divertimento per la descrizione della biancheria intima, dai calzini che stingono macchiando gli altri abiti, al gran pavese di mutande d’ogni colore capace d’impressionare un intero condominio. E le sorprese sono continuate con le… poesie estemporanee. “Per presentare Abitare gli abiti – ha detto Lina Maria Ugolini – mi sono concessa una performance che amo molto: ritratti d’abiti in poesia. Ho fatto sedere di fronte a me delle persone del pubblico e, nel tempo di una canzone, ho scritto ciò che i loro volti e l’abbigliamento, suggerivano alla penna. Ed è stato bellissimo perché, anche questa volta, oltre all’apparire, oltre all’abito, sono riuscita a toccare l’anima delle persone”.