CATANIA – “È stato un vero successo: in presenza più di trecento commercialisti e non solo, provenienti da tutt’Italia, oltre mille collegati in streaming e 471.000 accessi e visite registrati dai server del portale del congresso”.
In questi termini Tito Giuffrida, segretario nazionale di Unico, ha parlato del quarto congresso nazionale del sindacato di commercialisti, conclusosi ieri nel Centro Le Ciminiere di Catania e dedicato alla sfida tecnologica dell’Intelligenza artificiale. Ma anche a “una rinnovata Unità d’Italia”, come ha sottolineato Antonio Uva, consigliere nazionale di Unico, catanese di nascita e milanese d’adozione.
“Come sede del congresso – ha rivelato – avevamo pensato all’inizio a Milano, la città italiana più avanzata tecnologicamente. Poi però abbiamo scelto Catania, con la sua Etna Valley: non vogliamo un Paese a due velocità, ma un Sud che corra”.
E a giudicare dai numeri forniti dal presidente catanese di Confindustria, Antonello Biriaco, Catania corre eccome, tanto da essere “capitale degli investimenti e delle innovazioni tecnologiche visto che StMicroelectronics avrà entro il 2024 nuovi stabilimenti e oltre mille assunzioni, ed Enel Green power si conferma il primo stabilimento in Europa per la produzione di pannelli fotovoltaici”. Una città, Catania, che, con i due milioni di euro del 2022, rappresenta il 23% del Pil della Sicilia grazie a un fitto tessuto di piccole e medie aziende “e a un’Università importante che produce cervelli: il nostro capitale umano è il vero volano delle nostre aziende”. E in questa Catania, secondo Biriaco, il commercialista “rappresenta per le imprese un’opportunità d’innovazione come il tema trattato nel congresso, l’Intelligenza artificiale, conferma”.
“Dall’Etna Valley – ha aggiunto Salvo Scaffidi, presidente di Unico Catania -, vogliamo gettare, puntando sull’innovazione, un ponte che colleghi l’Italia dei professionisti, a cominciare dai commercialisti che hanno lanciato questa sfida, coinvolgendo anche altre categorie, senza paura dell’intelligenza artificiale”.
Ma senza neanche sottovalutare certi problemi: come ha spiegato Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale Commercialisti, ponendo l’attenzione sulla questione di chi fornisce dati all’Ia.
“Pensare – ha detto – che soltanto una parte, come Mef e Agenzia dell’Entrate, possa fornire dati, potrebbe creare molti problemi se l’Ia sarà utilizzata, come sembra, nella Giustizia tributaria”.
“L’Intelligenza artificiale va dunque governata – ha confermato Giuffrida, ribadendo quanto affermato dal presidente nazionale di Unico, Domenico Posca -, ma non temuta, perché rappresenta una grande risorsa per professionisti e aziende, come hanno unanimemente affermato tantissimi relatori del congresso”.
E Andrea Ferrari, presidente dell’Associazione italiana dottori commercialisti, ricordando come, nel novembre scorso, si sia svolto il loro meeting annuale sul metaverso, ha rivelato che “adesso c’è un progetto di Milano per portare contributi operativi all’utilizzo dell’Ia nelle pratiche professionali”.
Del tema delle specializzazioni poi ha parlato Maria Pia Nucera presidente nazionale di Adc (Associazione dottori commercialisti): “se parliamo di sostenibilità ci vorrà un esperto e lo stesso per affrontare le crisi d’impresa, così ci stiamo impegnando a fare informazione e formazione”.
Non solo. Secondo Uva “la tecnologia non va fermata”, ma la strada da seguire “è quella del network, la costituzione di una piattaforma che unisca tante competenze”. Da qui “la proposta di modificare la normativa dando dignità giuridica ai network con l’iscrizione nel registro delle imprese. Le reti sono anelli di congiunzione per l’unità della nazione”
E ancora il concetto di Unità si rivela fondamentale.