Riunitosi a Roma dal 24 al 26 gennaio, il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha analizzato la realtà attuale, ha espresso particolare preoccupazione per la situazione in Ucraina e per la proposta referendaria italiana sull’eutanasia. Sui vaccini contro il Covid-19 ha ribadito che il principio di libertà e di autodeterminazione non può non considerare il valore della solidarietà e le implicanze sociali della situazione di salute o di malattia. Gli adolescenti, le indagini riguardo gli abusi sui minori, le vaccinazioni contro il Covid-19 dei sacerdoti e l’elezione del presidente della Repubblica italiana sono stati i temi sviluppati questa mattina durante la conferenza stampa che ha illustrato il comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente dei vescovi italiani, svoltosi a Roma dal 24 al 26 gennaio. L’incontro con i giornalisti si è aperto con la lettura della Dichiarazione sulla Giornata della Memoria che si celebra oggi, firmata dal presidente della Conferenza Episcopale, il cardinale Gualtiero Bassetti, nella quale si sottolinea che “questo giorno non vuole essere una semplice ricorrenza che si ripete di anno in anno, ma è anche e soprattutto un impegno per il futuro. Perché ciò che è avvenuto, non avvenga mai più”. “Ignorare una tragedia così grande per l’umanità – si legge nella Dichiarazione – porta all’indifferenza e al proliferare di quella cultura dello scarto, più volte denunciata da papa Francesco. L’appello della Chiesa che è in Italia è che il Giorno della Memoria sia monito per una cultura di pace, di rispetto e di fratellanza”.
A proposito della scarsa partecipazione degli adolescenti nella vita delle parrocchie, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Stefano Russo, ha precisato che, seppure la scarsa presenza dei più giovani sia stata riscontrata già prima del difficile periodo della pandemia, si sta però registrando un tempo di ripresa e ci sono esperienze significative e positive. E, se da un lato, si constatano le difficoltà di incontri in sicurezza, a causa dell’emergenza sanitaria – ha aggiunto monsignor Russo – è apprezzabile, nelle varie diocesi, lo sforzo di organizzare momenti di dialogo e iniziative di approfondimento in presenza. Insomma, i giovani hanno, comunque, voglia di ritrovarsi, evidenzia il segretario generale dei vescovi che segnala una grande attenzione verso gli adolescenti nelle diocesi e, soprattutto, per i giovanissimi. Grazie anche al contributo di esperti, si sta cercando di sostenere le parrocchie con proposte e strumenti adeguati proprio per i giovani. Un appuntamento che li coinvolgerà è previsto il Lunedì dell’Angelo, in piazza San Pietro, con il papa.
Circa gli abusi su minori e persone vulnerabili, il comunicato finale del Consiglio Permanente dei vescovi italiani conferma l’impegno a implementare e rafforzare l’azione di tutela, tuttavia, in conferenza stampa è stato rilevato dai giornalisti che la Chiesa italiana non ha istituito una commissione indipendente che possa indagare meglio sul fenomeno. Monsignor Russo ha risposto che si sta puntando molto sulla rete dei Servizi Diocesani per la Tutela dei Minori e dei Centri di Ascolto di cui occorrerà tener conto se i vescovi dovessero decidere di affrontare un’indagine più ampia sugli abusi. Monsignor Russo ha dichiarato, inoltre, che si sta puntando molto sull’attenzione e la vicinanza alle persone e alle vittime e a un lavoro di formazione attraverso incontri e documentazioni. “Questo – ha proseguito monsignor Russo – non esclude che i vescovi possano anche decidere di realizzare un’indagine”. Il comunicato del Consiglio Permanente della CEI afferma, poi, che “la ricerca della giustizia nella verità non accetta giudizi sommari, ma si favorisce sostenendo quel cambiamento autentico promosso dalla rete dei Servizi diocesani” e ribadisce che “la Chiesa vuole essere sempre accanto alle vittime, a tutte le vittime, alle quali intende continuare a offrire ascolto, sostegno e vicinanza, non dimenticando mai la sofferenza che hanno provato”.
Nel corso dei lavori del Consiglio Permanente, i vescovi hanno auspicato, a proposito dell’elezione del presidente della Repubblica italiana, che il Parlamento sappia cogliere il desiderio di unità espresso dal Paese e che l’esempio di Sergio Mattarella, come uomo e statista, sia un punto di riferimento nelle scelte che devono essere compiute alla luce della Costituzione. “Mattarella è una figura di unità – ha osservato monsignor Russo –. In questo momento, più di sempre, abbiamo bisogno di figure di questo tipo, che ci aiutino a camminare insieme in un tempo così difficile. Spero che, al di là dei tempi – ha proseguito –, possa essere individuata una figura che davvero possa svolgere questo ruolo di garanzia per tutti”. Il Consiglio Permanente si è soffermato pure sull’obbligo morale a vaccinarsi, ribadito da papa Francesco nel Discorso al Corpo diplomatico il 10 gennaio scorso. “Il pur sempre valido principio di libertà e di autodeterminazione non può non considerare il valore della solidarietà e le implicanze sociali della situazione di salute o di malattia – specifica il comunicato del Consiglio Permanente –. Per questo, l’obbligo morale si prefigura come impegno etico, come scelta responsabile della persona che mette in gioco la sua libertà per la cura della sua salute e di quella della società”.
Monsignor Russo, a proposito dei sacerdoti contrari ai vaccini, ha informato che alcuni vescovi, in dialogo con il clero, hanno evidenziato quanto importante sia l’attenzione alla persona e che diversi presbiteri hanno scelto per questo di vaccinarsi. Circa la pandemia i presuli, inoltre, hanno chiesto alla Segreteria Generale di preparare un nuovo testo di riflessione biblico-spirituale e di orientamento pastorale sulla situazione attuale che aiuti a rileggere questi ultimi due anni. Il documento – che sarà pronto per la Quaresima – si propone di incentivare e stimolare la creatività pastorale, per offrire alle comunità nuovo slancio e attrattiva. Anche la preoccupazione per la situazione in Ucraina e le altre zone di conflitto ha accompagnato i lavori del Consiglio Episcopale Permanente e, nell’ultima giornata dei lavori, la Messa è stata celebrata per la pace nel Paese. Altra preoccupazione dei vescovi l’iniziativa referendaria italiana, che punta a liberalizzare l’eutanasia, che si profila come omicidio del consenziente, facendo leva su situazioni che richiederebbero ben altro tipo di risposte.
“La tentazione della cultura dello scarto si fa ancora più insidiosa – scrivono i presuli nel comunicato finale – e può creare il terreno favorevole all’introduzione di norme che scardinano i presidi giuridici a difesa della vita umana. È nelle situazioni di estrema fragilità che il nostro ascolto si fa accompagnamento e aiuto, necessari a ritrovare ragioni di vita”. Non è mancato un accenno al cammino sinodale avviato e alla necessità di “coinvolgere quante più componenti possibili”, “con un’attenzione particolare ai giovani”. Poi, circa i ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista, in vista della ricezione e dell’adattamento dei documenti del papa e della Lettera della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, è stato ribadito che si tratta di una svolta importante da non cogliere come supplenza alla mancanza di sacerdoti, ma come occasione per far comprendere meglio il senso della ministerialità. I presuli si sono confrontati sulla specificità dei ministeri, sui criteri per l’ammissione, sulle modalità del servizio e sulla necessità di percorsi formativi adeguati. Monsignor Russo ha, infine, riferito che all’incontro ‘Mediterraneo frontiera di pace’ – in programma a Firenze dal 23 al 27 febbraio prossimo – saranno presenti circa 50 vescovi che si confronteranno sulla vita delle comunità cristiane all’interno delle città e che l’Assemblea Generale dei vescovi di maggio avrà come tema ‘In ascolto delle narrazioni del Popolo di Dio’, con sottotitolo ‘Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?’. (Fonte: Vatican News)