SIRACUSA – – Confartigianato Imprese Siracusa interviene sulla chiusura della Sp 19 che
collega i territori di Noto e Pachino e si fa promotrice di un documento sottoscritto da operatori
economici e, tra gli altri, dalla Pro Loco di Marzamemi in cui chiede con urgenza un tavolo tecnico in Prefettura. A preoccupare la dirigenza dell'associazione datoriale sono le contraddittorie notizie sui tempi del cantiere e la decisione di chiudere completamente l'arteria.
«Qual è la verita? Quella scritta nell'ordinanza del Libero consorzio comunale di Siracusa che sancisce ufficialmente cinque mesi di chiusura dell'arteria o quella trapelata dalle dichiarazioni del Sindaco di Noto e da alcuni deputati che parlano di un cantiere della durata di 60 giorni?».
A chiederselo sono Daniele La Porta ed Enzo Caschetto, rispettivamente presidente e direttore di Confartigianato Imprese Siracusa che ieri pomeriggio hanno promosso un documento in cui si chiede al Prefetto di Siracusa di convocare un tavolo di confronto tecnico per individuare soluzioni meno traumatiche. «In particolare, Confartigianato si fa portavoce degli operatori economici e turistici della zona sud riguardo al fatto che, oltre al disagio per l’economia locale, la chiusura della Sp 19 comporta un notevole aggravio in termini di percorrenza sopratutto per i trasporti sanitari di emergenza verso gli Ospedali di riferimento (Noto, Avola, Siracusa) – aggiungono La Porta e Caschetto – a ciò si aggiunga che il collegamento alternativo è rappresentato dalla Sp 26 Rosolini-Pachino, un'arteria assolutamente non in grado di sostenere il notevole flusso veicolare che si determinerà a seguito della chiusura della
Noto-Pachino. È noto a tutti infatti che il fondo stradale è notevolmente deteriorato – concludono – anche in seguito degli eventi atmosferici dello scorso mese di ottobre».
Nel documento inviato al Prefetto e al Comissario del Libero consorzio comunale di Siracusa,
Confartigianato chiede il tavolo tecnico al fine di individuare una soluzione alternativa alla chiusura totale dell'arteria che consenta da una parte la prosecuzione dei lavori, dall’altra una maggior tutela dei cittadini e delle imprese che operano nella zona sud della provincia.
A sintetizzare in poche parole le reali preoccupazioni degli operatori economici del territorio della zona sud della provincia aretusea è il dirigente locale di Confartigianato, Salvatore Campisi, noto imprenditore del settore delle conserve alimentari artigianali. ter0ritori di
Marzamemi, Pachino e Portopalo, mete turistiche che sono raggiunte dai viaggiatori italiani e stranieri dai primi di aprile. Ci saranno disagi per oltre un milione di visitatori – dice Campisi – che normalmente raggiungono la zona sud della provincia e sono a rischio importanti manifestazioni già programmate quali l'Inverdurata e il Festival del Pesce azzurro».
collega i territori di Noto e Pachino e si fa promotrice di un documento sottoscritto da operatori
economici e, tra gli altri, dalla Pro Loco di Marzamemi in cui chiede con urgenza un tavolo tecnico in Prefettura. A preoccupare la dirigenza dell'associazione datoriale sono le contraddittorie notizie sui tempi del cantiere e la decisione di chiudere completamente l'arteria.
«Qual è la verita? Quella scritta nell'ordinanza del Libero consorzio comunale di Siracusa che sancisce ufficialmente cinque mesi di chiusura dell'arteria o quella trapelata dalle dichiarazioni del Sindaco di Noto e da alcuni deputati che parlano di un cantiere della durata di 60 giorni?».
A chiederselo sono Daniele La Porta ed Enzo Caschetto, rispettivamente presidente e direttore di Confartigianato Imprese Siracusa che ieri pomeriggio hanno promosso un documento in cui si chiede al Prefetto di Siracusa di convocare un tavolo di confronto tecnico per individuare soluzioni meno traumatiche. «In particolare, Confartigianato si fa portavoce degli operatori economici e turistici della zona sud riguardo al fatto che, oltre al disagio per l’economia locale, la chiusura della Sp 19 comporta un notevole aggravio in termini di percorrenza sopratutto per i trasporti sanitari di emergenza verso gli Ospedali di riferimento (Noto, Avola, Siracusa) – aggiungono La Porta e Caschetto – a ciò si aggiunga che il collegamento alternativo è rappresentato dalla Sp 26 Rosolini-Pachino, un'arteria assolutamente non in grado di sostenere il notevole flusso veicolare che si determinerà a seguito della chiusura della
Noto-Pachino. È noto a tutti infatti che il fondo stradale è notevolmente deteriorato – concludono – anche in seguito degli eventi atmosferici dello scorso mese di ottobre».
Nel documento inviato al Prefetto e al Comissario del Libero consorzio comunale di Siracusa,
Confartigianato chiede il tavolo tecnico al fine di individuare una soluzione alternativa alla chiusura totale dell'arteria che consenta da una parte la prosecuzione dei lavori, dall’altra una maggior tutela dei cittadini e delle imprese che operano nella zona sud della provincia.
A sintetizzare in poche parole le reali preoccupazioni degli operatori economici del territorio della zona sud della provincia aretusea è il dirigente locale di Confartigianato, Salvatore Campisi, noto imprenditore del settore delle conserve alimentari artigianali. ter0ritori di
Marzamemi, Pachino e Portopalo, mete turistiche che sono raggiunte dai viaggiatori italiani e stranieri dai primi di aprile. Ci saranno disagi per oltre un milione di visitatori – dice Campisi – che normalmente raggiungono la zona sud della provincia e sono a rischio importanti manifestazioni già programmate quali l'Inverdurata e il Festival del Pesce azzurro».