SIRACUSA – Il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, il siracusano Paolo Ficara (M5s) interviene sui nuovi collegamenti con Malta, dai porti di Catania ed Augusta. “Nessuna contrapposizione tra due importanti scali accorpati in una unica autorità portuale di Sistema, con sede ad Augusta. Nelle ultime ore ha però fatto rumore l’annuncio di un collegamento tra Catania e Malta, visto come uno scippo per Siracusa che da anni anela al ritorno di quella linea via mare. Autore dell’annuncio è il presidente della Camera di Commercio del SudEst, Piero Agen, che invito caldamente a tenere sempre a mente che, per ruolo e mandato, deve fare anche gli interessi di Siracusa e non solo ed esclusivamente quelli di Catania. Sulla vicenda, nel silenzio della politica locale, ho chiesto comunque chiarimenti al Ministero delle Infrastrutture ed alla stessa Autorità Portuale. Ho così appreso che la tratta Catania-Malta è al momento allo stato di proposta, con la compagnia di navigazione interessata che sta sondando le eventuali possibilità. Nulla di certo e definito, insomma. Un puro annuncio. La vera notizia riguarda, semmai, l’esistenza di un progetto già formalizzato nei modi previsti per legge presso l’Autorità competente per un nuovo collegamento via mare tra la Sicilia e Malta, con arrivo e partenza dal porto di Augusta. Una differente compagnia di navigazione ha inviato il suo business plan ed individuato le aree portuali da dedicare alla propria movimentazione di passeggeri e merci, a Malta come ad Augusta. Entro aprile 2021 la prima partenza. Ma il porto di Augusta sta diventando sempre più appetibile, grazie al lavoro ed agli investimenti liberati dal governo centrale. Così si stanno definendo anche nuovi collegamenti e autostrade del mare che puntano verso la Calabria”, spiega con dovizia di dettagli Paolo Ficara.
Il parlamentare siracusano sta seguendo l’evoluzione della vicenda insieme al viceministro Giancarlo Cancelleri che ha fornito ampie rassicurazioni sulla tutela degli interessi economici della provincia di Siracusa da eventuali appetiti terzi.