Il contribuente moroso che ha ricevuto un avviso di accertamento potrà rateizzare il debito con il Comune. Lo ha deciso ieri l’assemblea di Palazzo Vermexio, che ha chiuso la discussione sulla proposta avviata martedì e ha dato il via libera a un altro provvedimento finalizzato ad alleviare il peso tributario: la rateizzazione in 5 scadenze della Tari. Sarà invece trattato in un altra seduta, su richiesta della consigliera Cristina Garozzo che lo aveva presentato, l’atto di indirizzo per modificare il regolamento sull’affido familiare. I lavori, presieduti da Santino Armaro, si sono concentrati solo sul contenuto dell’ordine del giorno, a partire dagli emendamenti al nuovo regolamento sul recupero dei tributi non pagati, che è passato ad ampia maggioranza così come l’immediata esecutività. La possibilità di rateizzare il debito riguarda tutt’e 7 i tributi comunali ed è concessa a chi, persone fisiche o giuridiche, è in regola con le rate ordinarie ma si trova in un momento di difficoltà economica, condizione che può essere attestata attraverso un’autocertificazione. Il richiedente, però, deve essere in regola con le rate ordinarie; se dovesse vantare dei crediti nei confronti dell’Amministrazione, può portare tali somme in detrazione del debito. Il diritto alla rateizzazione si perde nel caso di mancato rispetto della prima scadenza o di due scadenze anche non consecutive.
L’istanza deve essere presentata entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso su moduli che saranno predisposti dagli uffici. Fino a 2.400 euro il pagamento avviene in 12 versamenti non inferiori a 100 euro ciascuno; oltre i 2.400 euro si può rateizzare fino a 24 mesi. Per debiti superiori a 10 mila euro, invece, il riconoscimento del beneficio è subordinato alla presentazione di idonea garanzia mediante polizza fideiussoria o assicurativa che copra il totale importo della somma dovuta e con validità fino a un anno dopo l’estinzione del debito. Le somme sono comprensive degli interessi maturati, cioè quelli in vigore al momento dell’accettazione della richiesta.
La versione finale del provvedimento è anche il frutto di 4 emendamenti della commissione Bilancio e di uno a firma di Cetty Vinci, presentati per snellire ulteriormente la procedura e per ampliare la platea dei contribuenti ammessi all’agevolazione.
Il Consiglio ha poi approvato a maggioranza la modifica all’articolo 27, comma 3, del Regolamento comunale Tari riguardante la riscossione della tariffa. Il provvedimento ha avuto anche l’immediata esecutività.
Il balzello 2016 potrà essere pagato in 5 rate (invece di 4) a partire dal 30 marzo. Le altre si pagheranno il 30 maggio, il 30 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre. Nelle prime 4 sarà suddiviso un importo pari all’80 per cento della somma versata nel 2015; l’ultima rata, a saldo del dovuto, sarà calcolata sulla base del costo effettivo del servizio. Chi vorrà pagare l’intero importo in una sola soluzione, per effetto di un emendamento approvato ieri sera, potrà farlo entro il 16 giugno. L’assise ha poi detto sì a un altro emendamento secondo il quale la nuova rateizzazione scatterà anche nel caso in cui non sarà approvato per tempo il piano finanziario e tariffario della Tari.
Nel dibattito, Salvo Sorbello ha definito la proposta “una presa in giro. Invece di ridurre una tassa che oggi è una delle più alte d’Italia – ha detto – si pensa di diluirla”.
Immediata la replica dell’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, che, pur riconoscendo il peso della Tari, ha spiegato come lo scopo del provvedimento sia di dare una boccata di ossigeno alle famiglie, attraverso importi meno pesanti, oltre che ridurre le anticipazioni di cassa e la conseguente spesa per interessi perché il Comune disporrà di entrate già nei primi mesi dell’anno.
Per Gaetano Firenze, “si tratta di una proposta intelligente” in quanto la possibilità di spalmare la Tari è un aiuto concreto alle famiglie. I tagli saranno possibili solo con un nuovo appalto del servizio di igiene urbana.
Per Alfredo Foti, l’aumento del numero delle rate è “l’unica soluzione possibile oggi per andare incontro ai contribuenti. Ci saranno altre occasioni per riformare la Tari e il piano economico”.