ROMA- Prosegue l’attività del ministero per rilevare e smentire le bufale circolanti. La disinformazione e le fake news sono sempre da combattere perchè possono indurre le persone ad adottare comportamenti non corretti. Quando poi questo accade in un ambito delicato come quello della salute le conseguenze possono essere ancora più gravi. Di seguito le 5 bufale smentite questa settimana.
1. Bere alcol rinforza il sistema immunitario e mi protegge dal virus
Falso
Il consumo di alcol non protegge da Covid-19 e non impedisce di essere infettati dal nuovo coronavirus; al contrario, il rischio di infezione è maggiore perchè l’alcol indebolisce il sistema immunitario e quindi riduce la capacità dell’organismo di fronteggiare le malattie infettive.
2. Applicare la vaselina intorno alle narici, intrappola il virus così non entra nel naso
Falso
Non ci sono evidenze che il virus resti intrappolato dalla vaselina. Per evitare il contagio è necessario rispettare le distanze di sicurezza e non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate o disinfettate.
3. Mangiare carboidrati come pane e pasta aumenta il rischio di contrarre l’infezione
Falso
Non ci sono evidenze scientifiche che il consumo di carboidrati esponga maggiormente all’infezione. Una alimentazione bilanciata e variata con il giusto apporto di tutte le sostanze necessarie al buon funzionamento dell’organismo è fondamentale per il benessere di ogni individuo e la prevenzione di molte malattie.
4. Respirare aria calda dall’asciugacapelli elimina il virus dalla gola perché con il caldo muore
Falso
Respirare aria calda dall’asciugacapelli non mette al riparo dal contrarre l’infezione. L’aria dell’asciugacapelli non può raggiungere le elevate temperature a cui il virus muore. Si otterrebbe solamente un’irritazione delle mucose e si rischierebbero ustioni!
5. L’Argento colloidale è un disinfettante e protegge dal virus
Falso
Nessuna evidenza scientifica attualmente disponibile indica un ruolo protettivo dell’argento colloidale nei confronti del nuovo coronavirus. (Fonte: Ministero della Salute)