CATANIA – “Un quartiere al centro della città di Catania dove sembra di stare ai margini”: San Berillo tra difficoltà e potenzialità è una tappa cruciale nel territorio etneo per Paesaggi Aperti, il progetto di IN/Arch e IN/Arch Sicilia.
La contestualizzazione di ogni azione esige lo scambio costante con i portatori di bisogni. Gli obiettivi prefissati per il futuro di San Berillo sono stati illustrati ieri pomeriggio, durante il dibattito che Paesaggi Aperti ha acceso nella sede di Trame di Quartiere. Con il contributo del sociologo urbano Carlo Colloca e delle tutor del Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Servizi Sociali del DSPS-Unict Valentina Pantaleo e Natalia Cucuzza sono stati osservati i principali filoni di intervento: si mira alla realizzazione di un urban center, all’accesso alla residenza per cittadini autoctoni e stranieri, a nuovi metodi e tecniche di una progettazione partecipata.
«San Berillo per Paesaggi aperti è un quartiere emblematico – ha spiegato Mariagrazia Leonardi, presidente IN/Arch Sicilia – le associazioni qui impegnate nella riqualificazione urbana e sociale, attive nell’aggregazione, sono ben consapevoli dei disagi della comunità locale e multiculturale che qui vive, si punta a realizzare un urban center, una casa della città, un crocevia della rigenerazione».
«Non può emergere soltanto il degrado, l’abbandono e l’esclusione sociale – sottolinea Luca Aiello, presidente dell’associazione Trame di Quartiere – occorre stimolare il dialogo tra cittadini, organizzazioni e istituzioni, bisogna favorire la partecipazione dal basso e potenziare l’ascolto».
Il vuoto permanente e le fragilità sono ataviche condizioni da superare sulle quali è intervenuto Biagio Bisignani, dirigente della Direzione Urbanistica del Comune di Catania: «I Piani Urbani Integrati – ha spiegato – traggono spunto proprio da queste zone centrali che hanno in realtà una percezione di marginalità, il sindaco di Catania Enrico Trantino sin da quando era assessore all’Urbanistica era interessato ai PUI. Sono state messe a disposizione delle risorse economiche per far emergere il giusto valore di questo quartiere».
Secondo Ignazio Lutri di IN/Arch Sicilia «bisogna aprire le parti di città che per qualche strano motivo sono state escluse dalla consueta frequentazione, sono buchi neri: è la sfida di San Berillo dove ci sono realtà impegnate nel confronto con gli abitanti per una riqualificazione non solo tecnica e urbanistica, ma che incida sulla vita delle persone».
Le attività di Paesaggi Aperti – progetto finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca, progetto Fres 2021-22 e realizzato con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Catania e la relativa Fondazione, il Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, Officine Culturali, il Comitato Popolare Antico Corso, il CNR ISPC, DISUM Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Università di Catania, UPM Università Politecnica di Madrid, il Comune di Catania – proseguiranno sul Quartiere Antico Corso. Lunedì 15 luglio alle ore 9 è in programma il sopralluogo a cura del Comitato Popolare Antico Corso, seguirà l’incontro pubblico alle ore 18 al Bastione degli Infetti con l’apertura dei lavori e l’inaugurazione della Mostra “Paesaggi Aperti per Antico Corso. Tra storia e progetto: tracce per rigenerare luoghi e comunità”. Martedì 16 luglio si prosegue con una passeggiata nel Parco archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci e alle ore 16 un workshop presso la Sala Esedra di via Teatro Greco. Mercoledì 17 luglio si svolgeranno le attività laboratoriali e, dalle ore 16 presso la sala conferenze dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Catania di Largo Paisiello, 5 si terrà una conferenza di Mosè Ricci (professore Ordinario di Urbanistica, Università La Sapienza di Roma) e di João Nunes (paesaggista, Studio PROAP Lisbona). Giovedì 18 luglio si procede con le attività laboratoriali e con la visita all’Ex Deposito AMTS Catania S.P.A. I lavori a Catania si concluderanno venerdì 19 luglio nella Chiesa di San Francesco Borgia – in Via Crociferi, 17 – a partire dalle ore 17 con la presentazione finale e la discussione degli esiti dei workshop sui quartieri etnei.