DI CORTILE IN CORTILE, ELEONORA BORDONARO STRAORDINARIA INTERPRETE DELLA MUSICALITA’ DELLE LINGUE

DI CORTILE IN CORTILE, ELEONORA BORDONARO STRAORDINARIA INTERPRETE DELLA MUSICALITA’ DELLE LINGUE

MISTERBIANCO – Ricerca e sperimentazione, tradizione e innovazione, tutto nell’opera di Eleonora Bordonaro, straordinaria interprete della musicalità delle lingue, dal siciliano al galloitalico al portoghese. Si è svolta venerdì sera, nello Stabilimento di Monaco, con “Cuttuni e lamè” che è stata ospite della Sezione Musica “di Cortile in Cortile”, la rassegna culturale organizzata da Antonio Biuso e Giuseppe Condorelli per il Comune di Misterbianco. Cantautrice, interprete e ricercatrice siciliana, si occupa di musica popolare reinterpretando canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile. Si interessa alla riscoperta del prezioso patrimonio poetico nella lingua gallo italica di San Fratello, Messina e, nel percorso di esplorazione delle isole linguistiche ancora vive in Sicilia, ha preso parte al progetto Skanderband, che lavora sul repertorio Arbereshe. Dal 2008 è cantante solista dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna. Nel 2013 ha inciso La Custodia del Fuoco con il Majarìa Trio, in cui si rielaborano i testi delle raccolte ottocentesche di Lionardo Vigo e Giuseppe Pitrè in chiave etno jazz. Ha fondato la Casa Museo del Cantastorie di Paternò, centro di produzione e creazione dell’arte della narrazione e ha cantato le colonne sonore di film per il cinema, documentari e video d’arte. Canta in siciliano, italiano, portoghese, inglese, spagnolo e gallo-italico. “Cutttuni e lamè” arriva dalla tradizione dei cantastorie della Sicilia orientale: dal manouche, dal blues al tango, dagli antichi testi in Gallo Italico di San Fratello alla poesia contemporanea: in 13 brani si compone il mosaico di un mondo d’interessi eterogeneo. Il filo conduttore è uno sguardo curioso e divertito sulle donne, che come in un’inquadratura cinematografica passa da un campo lungo ad una soggettiva, da generale si fa sempre più intimo, vicino, personale. E una terra – la Sicilia – sempre a fare da sfondo. Ecco allora la musicalità delle lingue: il siciliano, necessario per esprimere ogni sfumatura dell’emozione, e il gallo-italico di San Fratello (provincia di Messina), fusione di dialetti del nord Italia e del sud della Francia.

Open chat
Ciao,
chiedici la tua canzone