RAGALNA – Gli interventi che negli ultimi decenni sono stati effettuati per mettere in sicurezza, a Ragalna nel Catanese, il vallone Rosario non hanno risolto in via definitiva il problema del rischio idraulico. In assenza di un progetto esecutivo che individui le criticità esistenti e le migliori soluzioni tecniche, l’emergenza rimane più che presente. Per sopperire a questa mancanza, la Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal governatore Nello Musumeci, ha finanziato e aggiudicato le indagini geologiche e geotecniche. Questo il responso di gara: sarà un raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Ab2 engineering progettazione e costruzione srl di Catania a eseguirle, in virtù di un ribasso pari al 47,3 per cento. L’obiettivo è quello di restituire la piena fruibilità di un’area molto estesa e che ha una classificazione di rischio molto elevata. Quella che riguarda il torrente stagionale Rosario è una problematica antica. Il canale attraversa da nord a sud l’intero paese per oltre dieci chilometri. La parte più critica è quella che taglia il centro abitato: sette chilometri nei quali la manutenzione ordinaria non è più sufficiente a garantire i residenti dai pericoli. Importanti e numerose le strutture pubbliche che si trovano ai lati del vallone. Tra queste il municipio, impianti sportivi, i locali della guardia medica, ma anche edifici privati e scuole. Colture e terreni si estendono infine lungo il tracciato. In occasione di piogge abbondanti, le esondazioni dovute a ostruzioni e a restringimenti del corso d’acqua sono un rischio concreto per l’incolumità pubblica e per i collegamenti. Il progetto, che ha come obiettivo quello di proteggere i luoghi da smottamenti e frane del vallone, prevede opere di pulitura, il ripristino e la manutenzione della sede dell’alveo con la sistemazione di quote e sezioni, ma anche la ricostruzione della fondazione del letto e l’adeguamento del profilo dell’impluvio.