DON DI NOTO (METER), NEL RICORDO DI SANTA MARIA GORETTI

DON DI NOTO (METER), NEL RICORDO DI SANTA MARIA GORETTI

NOTO – “Chiedo perdono al mondo per l’oltraggio fatto alla martire Maria Goretti e alla purezza. Esorto tutti a tenersi lontani dagli spettacoli immorali, dai pericoli, dalle occasioni che possano portare al peccato. (Da uno scritto di Alessandro Serenelli, uccisore di Santa Maria Goretti). Sono parole che arrivano come dardi infuocati, come monito per chi compie abusi sui bambini, sui minori. Vorremmo sentire i tanti che chiedono perdono, che facciano vedere il rossore della vergogna. In una Lettera che scrissi nel febbraio 2028 chiesi a chi abusa, nel ricordo di una “piccola Santa [che] intercede presso Dio per la vostra conversione”, di consegnarsi alla giustizia. Ecco la sintesi, ancora molto attuale, e gli anni passano, fiduciosi in un cambiamento senza violenza sui minori. “Fatevi aiutare, voi uomini crudeli che violate l’innocenza dei bambini, voi che negate il diritto all’esistenza”.
“Se avete compiuto violenze sui bambini, consegnatevi alla giustizia umana e alla misericordia di Dio. Costituitevi, voi che vivete nell’oscurità e nell’ombra. Confessate i vostri delitti. Riconoscete i vostri errori e cambiate vita”. Nel testamento spirituale scritto nel 1961, ormai avanti negli anni, Alessandro Serenelli, dopo essersi pentito e riconciliato con Assunta, la madre di Maria, invita a “fuggire il male” e “seguire sempre il bene”. “Ho impresse ancora nel cuore le sue parole di rimprovero e di perdono – scrive. Pregò per me e intercedette per il suo uccisore. Maria Goretti, ora santa, fu l’angelo buono che la Provvidenza aveva messo dinanzi ai miei passi per salvarmi”. Nelle 14 coltellate che Maria Goretti ricevette per aver voluto mantenere intatta la sua purezza, don Di Noto vede altrettanti colpi ai più piccoli, dall’abuso sessuale al traffico d’organi, dalla mancanza di cure ai “bambini invisibili” che non vengono neanche denunciati all’anagrafe, passando per quelli senza famiglia e gli scomparsi. “Maria Goretti ammonisce, perdona, guida i passi e chiede la conversione”, ricorda don Fortunato. “Questa è l’unica speranza affinché non accada – conclude –, anche se siamo consapevoli che accade ogni minuto, ogni giorno, ciò che grida ‘giustizia agli occhi di Dio’, ma anche il grido innocente che con forza si rivolge agli abusatori: convertitevi e cambiate vita”.

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