“DREAM FACTORY”, APRE ALLA CITTA’ LA MOSTRA DI OPERE PITTORICHE  REALIZZATE DA UTENTI DEL GRUPPO AUTISTICI ADULTI DEL DSM 1 DI SIRACUSA

“DREAM FACTORY”, APRE ALLA CITTA’ LA MOSTRA DI OPERE PITTORICHE REALIZZATE DA UTENTI DEL GRUPPO AUTISTICI ADULTI DEL DSM 1 DI SIRACUSA

SIRACUSA – Venerdì 11 ottobre 2019 alle  10 nella chiesa di S. Cristoforo in via Dione, nel centro storico di Ortigia a Siracusa, sarà presentata alla stampa la mostra delle opere pittoriche realizzate dagli utenti del Gruppo Autistici Adulti dello SMA1 dell’Asp di Siracusa a conclusione dell’esperienza laboratoriale del progetto “Dream Factory” realizzato in collaborazione con la sezione provinciale ANGSA e l’Accademia di Belle Arti “Made Program” di Siracusa. All’incontro con la stampa saranno presenti il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra, il direttore sanitario Anselmo Madeddu, il direttore del Dipartimento Salute Mentale Roberto Cafiso, il presidente Angsa Siracusa Maria Caltabiano, il direttore dell’Accademia Alessandro Montel, i componenti il gruppo di Lavoro Autismo Adulti, tutor, tirocinanti e utenti espositori. La mostra, dal titolo “Catarsi, i colori della trasformazione”, sarà aperta dal 12 al 20 ottobre 2019. Il progetto, iniziato a marzo 2019, nasce dalla richiesta dei familiari di soggetti autistici adulti, in carico all’equipe Autismo Adulti dello SMA1, di avviare attraverso l’ANGSA attività di laboratorio artistico-pittoriche con la guida di esperti qualificati al fine di fornire agli utenti occasioni ed esperienze di riconoscimento delle loro capacità e talenti nell’ambito artistico. Esperienze che mirano sia a rinforzare il senso di efficacia personale ed autostima dei soggetti ASD nel manifestarsi con successo al mondo dei neurotipici, sia a rappresentare di fatto il preludio ad una inclusione socio-lavorativa. “Indubbiamente – spiega il direttore del Dipartimento Salute mentale Roberto Cafiso – la partecipazione della cittadinanza, oltre che delle istituzioni, fornisce un contributo concreto al superamento dello stigma presente nella popolazione sui disturbi dello spettro autistico e rappresenta, inoltre, parte integrante della rete di supporto necessaria al raggiungimento delle finalità del progetto che vede nell’inclusione sociale, oltre che nel benessere individuale, il suo fine ultimo”.

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